Cicciput

Aspirine/Bmg 8287652855

Anno: pubblicato nel 2003 in Cd, Mc.
Copertina: clicca per ingrandire
(clicca per ingrandire - premi "indietro" del browser per tornare a questa pagina)
Tracks:
Cicciput
Gennaro D'Auria introducing...

 
Budy Giampi
Delicata ballata dedicata allo scottante tema della pena di morte, suonata su un semplice ritmo rumeno in 9/8. La canzone, già proposta dal vivo nelle ultime date del tour di "Made in Japan" con il titolo di "Il ballo della pena di morte", è arrivata alla sua versione definitiva dopo una lunga evoluzione musicale.
Oltre agli EelST, interpreti del brano sono l'architetto Mangoni, nel ruolo di un condannato a morte per reati di opinione, Daniele Comoglio (sassofono), Paola Folli e Lola Feghaly (cori).
Alla fine del brano c'è un divertente siparietto della coppia Enrico Ruggeri - Andrea Mirò.
Il titolo è un'interpretazione Mangoniana del nome "bungee jumping", noto sport estremo.
Nel testo è evidente una citazione di "Fotoromanza" di Gianna Nannini.
La parte cantata nel finale del coro ripete semplicemente il ritornello al contrario.

 
Gimmi I.
Un argomento scottante affrontato con la consueta audacia dai nostri, che si chiedono: "perché discriminare e seviziare persone che hanno l'unica colpa di portare un cognome difficile?" Una vera crociata contro le ingiustizie e le persecuzioni subite dai signori Ilpedofilo, Uxoricidi, Ammazzanenonati e Inculamorti. Consci dell'importanza di questa operazione, si uniscono al complessino Enrico Ruggeri (che auto-cita la sua "Superbia") e soprattutto Ike Willis, leggendario cantante di Francone Zappa. Ai cori Paola Folli, Lola Feghaly, Elio, Cesareo e Faso.

 
Fossi Figo
Elio non è figo, e ciò lo fa soffrire assai; non ha paura di raccontarlo ai suoi ascoltatori, aiutato in questa difficile operazione da uno che è figo da sempre, il giovane G. Morandi.
Nella versione presentata alle Fave durante il preascolto, il brano era molto finardiano, soprattutto per l'interpretazione di Elio che imitava la pronuncia di Finardi. La versione Cicciputtiana perde un po' di questa finardità, ma guadagna in Morandità grazie alla presenza di Morandi (ma guarda un po').
Una curiosità: il personaggio sopraccigliuto che si vede sul libretto è il bassista del Gruppo Italiano, band degli anni '80 nota per il brano "Tropicana", di cui faceva parte anche Raffaella Riva, la grafica che ha curato le ultime copertine degli Elii.
Un'altra curiosità: la frasetta in giapponese si può tradurre con "cazzo dritto".
Una terza curiosità: l'assolo del Civas potrebbe averlo fatto Brian May dei
Queen, tanto è uguale allo stile del chitarrista riccioluto; a tal proposito, Cesareo mi ha spiegato che ha fatto un lungo studio sulla tecnica di May, per riprodurre al meglio il suono della sua "Red Special"; se ci fate caso, anche il primo ricamino di chitarra su Shpalman è in perfetto stile Queen.
A proposito della partecipazione di Morandi, Faso ha confessato al Tracca quanto segue:
"Morandi è un vero figo. Intanto ha fatto un patto col diavolo, è il piú giovane di tutti! E poi è simpaticissimo e disponibilissimo, oltre ad essere un grande artista. Pensa che quello che senti sul disco è uno dei due unici "takes" che abbiamo fatto... Quando è arrivato in studio gli abbiamo fatto sentire il motivo al piano, gli abbiamo dato il testo, è andato a cantare ed è uscita fuori subito perfetta! Questo per dimostrare che molti artisti della vecchia guardia potranno suonare vetusti, ma molti di loro sono ottimi musicisti, al contrario di tanti giovinastri attuali che non valgono niente o quasi. E poi con Morandi siamo andati a bere in birreria insieme, a cazzeggiare e ridere, davvero tranquillo e simpaticissimo. Noi lo avevamo invitato al ristorante, ma lui ci fa: "Ma no, c'è una paninoteca qui fuori, andiamo lá...", il che me lo ha reso ancora piú simpatico. E' stato l'ospite di questo album con cui mi sono divertito di piú".
Ai cori: Paola Folli, Lola Feghaly, Elio, Cesareo.

 
Cani e Padroni di Cani
L'inciviltà dei padroni di cani è messa alla berlina da un'altra efficace invettiva degli Elii contro il malcostume che regna nella nostra società. Emerge in tutta la sua attualità il dramma di chi, possessore di scarpe alla moda nuove, contamina il suddetto accessorio pedestre con escrementi di quadrupede. Parallelamente, viene preso in esame il dramma di un pino, trasformato in bastoncino, congelato nella menta e poscia riscaldato nella merda.
Superba interpretazione di Danilo Sacco, cantante dei Nomadi, e del solito
Enrico Ruggeri, che qui prende nuovamente in prestito una sua canzone, "Polvere". Per la precisione mista a pedanteria, "Polvere" era stata già interpretata da Mangoni come "ascolto forzato" nella versione de "Il vitello dai piedi di balsa" pubblicata su "L'isola dei tesori" di Ruggeri (PDU 1999).
Viene citata anche la canzone "Eri piccola così" di Fred Buscaglione.
Altri interpreti prestigiosi sono Mangoni (padrone di cane) e Elba (cane).
Nei frammenti di canzone cantati da Danilo Sacco compaiono le parole "merdaS" e "vivoS"; è un probabile riferimento alla canzone "Adidas" delle Trombe di Falloppio.
Allo stesso tempo si potrebbe pensare a un contorto riferimento alla "intiillimanità" dei temi affrontati normalmente dai Nomadi, perciò quella "s" finale, che dà una connotazione sudamericana alle parole.
C'è un altro riferimento ad un brano interpretato dai Nomadi: "Canzone per un'amica", di Guccini, nella frase: "Bastoncino dimmi tu cosa hai pensato/mentre la menta ti si gelava intorno" ("Non lo sapevi, ma cosa hai pensato/quando la strada è impazzita"). Grazie, George!
Una curiosità: Max Costa ci rivela che per produrre il rumore del bastoncino che pulisce, è stata utilizzata della polenta prodotta da Mamma Costa, di cui potete ammirare la foto nel libretto di Cicciput alla pagina di Pagàno... (tnx to la spia russa)

 
La Follia della Donna (parte I)
I sabot sono bruttissimi (permettetemi una notazione personale, tengo a dire che concordo perfettamente con gli Elii); ciononostante, le donne farebbero qualsiasi follia per acquistarli, coinvolgendo nel tragico salasso anche i rispettivi partner.
Qualora la spesa si dimostrasse eccessiva, ci sarebbe sempre l'alternativa
tatuaggetto.
Come sempre, EelST arrivano prima di tutti ad affrontare un altro tema scottante che minaccia la nostra società.
Nicola Savino interpreta Renato Zero che si rivolge a Roger (ma sarà Waters o Roger "Syd" Barrett???) dei Pink Floyd, mentre in sottofondo suona "Welcome to the machine", tratta dal disco "Wish you were here" del 1975, a cui è sovrapposto l'arpeggio di chitarra di "Shine on you crazy diamond", sempre dallo stesso album.
Più avanti si ascolta una citazione di "Nobody Home", dall'album The Wall (1979), e l'eco sulla parola "ricchioni" ricorda quello alla fine di "Hey You", sempre da "The Wall".
Alla chitarra acustica c'è JT Larsen (?).
Nel punto in cui dice: "non hai mai pensato a un tatuaggetto" è citata "Something in the way she moves" di James Taylor (tnx to Giando). Contemporaneamente è citata "Fire and rain" e inoltre il finale suonato con il pianoforte è identico al finale suonato con la chitarra del brano "Enough to be on your way" sempre di JT (tnx to Ytseclaudio).
Qualche tempo fa sul sito di gossip di Roberto D'Agostino comparse la notizia che su "La follia della donna" ci sarebbe stata una partecipazione degli stilisti (ricchioni) Dolce & Gabbana. Forse gli Elii infastiditi dalla precoce diffusione della notizia hanno deciso di "tagliarli".
Rocco Tanica ci ha gentilmente rivelato che il "parte I" è messo lì solo per confondere l'ascoltatore; in realtà l'hanno battezzata così solo perché è una canzone corta, e l'assolo abortito serve a confondere ancora di più le idee. Ha comunque aggiunto che se dovessero realmente decidere di realizzare la "parte II", la farebbero partire dall'assolo...

 
Shpalman
Primo singolo estratto da Cicciput, ha anticipato di tre settimane la pubblicazione dell'album.
Cosa dire di questa canzone che non sia già stato detto... beh, per esempio che Max Pezzali è presente anche nella "radio edit" della canzone, uscita sul
cd single: infatti la sillaba "zo" della parola "bronzo" la canta il caro vecchio 883.
Il tema di Shpalman è tratto da "Achille et Polixène" di Pascal Collasse (1649 Reims - 1709 Paris).
L'annunciatore è Victor (Vittorio Cosma).
La "album version" di Shpalman è diversa da quella pubblicata sul cd singolo non solo per la presenza di Pezzali, ma anche per l'arrangiamento, leggermente differente.
Bello il faccione del supereroe, già utilizzato su "Eat the phikis", sul cd single promo "TVUMDB/Mio cuggino" e sulla videocassetta "Oscarrafone".
La cazzuola di Shpalman è tratta da: qui (hi-res)! (tnx to Cica&Giggi F.)

 
La Chanson
Lascerei spazio al resoconto Tracchiano della chiacchierata con Faso:
Tracca: "Ascoltando il cd con Leesa lei ha notato - e sono d'accordo con lei - che la canzone piú "fasiana" dell'album ci appare La Chanson. Sei d'accordo?"
Faso (gli si apre un gran sorriso e si prepara ad un lungo monologo): "Ci avete inzertato in pieno. Ora ti racconto come è nato il pezzo. Un giorno io ed Elio eravamo nella cantina dove ho il tavolo col panno del Subbuteo (fa con la mano il gesto di muovere un giocatore di Subbuteo!), e lí c'è anche un pianoforte che ho avuto in ereditá da mia nonna quando è morta. Ora, io non suono bene il pianoforte, so fare gli accordi ma non molto in piú... diciamo che so suonare come Baccini... no, magari meglio di Baccini, ma insomma, mi hai capito! Allora eravamo lí io ed Elio e a me viene in mente una melodia struggente da fare sul piano con un testo in francese... la accenno appena e poi accendo la batteria elettronica per cercare un ritmo e c'era selezionato un ritmo molto groove che non c'entrava un cazzo, ma l'insieme era bello. In quel momento la canzone è nata nella mia testa. Ma il problema è che non riuscivo a comunicare agli altri la mia idea. Ad Elio piaceva, ma gli altri... Quando l'ho detto a Rocco mi ha detto solo "non capisco cosa intendi" e mi ha lasciato lí. Il Chivas mi fa addirittura "per me è una cagata"... ma io continuavo a crederci e l'ho portata avanti quasi come progetto solista, nei ritagli di tempo tra un'incisione e l'altra. Trovavo un percussionista e gli dicevo "suonami su 'sta canzone", e registravo da solo i vari pezzi. Un giorno che dovevamo incidere, avevamo appuntamento all'una allo studio e io ero lí dalle dieci a cercare di mettere insieme i pezzi de La Chanson. Arriva Rocco, in anticipo, si siede sul divano a leggere il giornale, mi vede tutto preso e mi fa con aria schifata "Ah, stai ancora lavorando su La Chanson?". Io vado avanti e a un certo punto lo vedo che si ferma, piega il giornale, lo poggia, si alza e mi dice solo "ho capito il pezzo!" e va alle tastiere per registrare. Da lí è poi nata la versione definitiva.".
Tracca: "E il testo in francese?"
Faso: "Il fatto è che io ero l'unico pirla che ha fatto francese al liceo... anzi, alle medie e al liceo... all'epoca tutti a dirci quanto ci sarebbe servito il francese... È servito a un cazzo, se non per il testo de La Chanson, che poi è in parte maccheronico, con la boirnarde e tutto il resto!"
Tracca: "anche in questo ci appare un pezzo molto tuo..."
Faso: "ma è cosí evidente? Mi fa molto piacere che lo abbiate notato, davvero..."

Note tecniche:
Percussioni: Giovanni Imparato
Sassofono: Daniele Comoglio
Tromba: Andrea Toffanelli
Cori: Paola Folli, Lola Feghaly,
Paola Cortellesi
Delay Lama: www.audionerdz.com
Responsabile serbo-croato: Prof. Dott. Wragno
Vengono citati:
- Johnny Halliday: noto cantante, nonchè sex symbol, nonchè attore francese, famosissimo negli anni '60 e tuttora sulla scena; recentemente comparso sui nostri schermi nel film "L'uomo del treno".
-"les fiches de bois": traducibile con "le fighe di legno", palese autocitazione di "Burattino senza fichi"; lì il protagonista, Pinocchio, andava in discoteca a cercare le fighe di legno, qui il "garçon ancien" non va più in discoteca, pur sapendo che troverebbe le suddette "fiches".
-"(super)baguette": pane francese dalla caratteristica forma stretta e lunga, in questo caso evidente simbolo fallico.
-l'intro con le voci cupe e cavernose sembra un palese riferimento allo stile del cantante Henri Salvador (tnx to Eurillo)

 
Pagàno
Gli dei più noti sono oberati di lavoro, e dunque non riescono a rispondere alle richieste di aiuto degli uomini. Elio e le Storie Tese ne sanno una più del diavolo (ah ah ah) e pensano bene di rivolgersi agli dei dell'antichità, che non vengono più consultati da nessuno. Loro, contenti come una Pasqua per questa sorpresa, regalano agli Elii un bootleg di Giulio Cesare che spiega come si costruiscono i ponti (brano tratto dal "De Bello Gallico", libro IV par. XVII).
E' presente una breve citazione di "La solitudine" di Laura Pausini, riveduta, corretta e cantata dalla Pausini stessa.
Ospiti del brano sono Maurizio Crozza (deus ex-machina),
Enrico Ruggeri (Giulio Cesare), e Mauro Pagani.
Ai cori Paola Folli, Lola Feghaly, Cesareo e Carambola.

 
Abate Cruento
Al preascolto Tanica rivelommi che questa canzone era stata composta nel 1994, e poi dimenticata nel cassetto. Durante le session di registrazione di Cicciput è saltata fuori, e dato il suo indiscutibile valore è stata inserita nell'album.
E' molto evidente il diverso stile compositivo (soprattutto per quanto riguarda il testo), ma ciò non impedisce al brano di integrarsi perfettamente con il resto di Cicciput.
A proposito di curiosità, la
uèbmasta di questo sito segnala che "noci di cocco, banane e tabacco" è una citazione da Oba-ba-lu-ba di Daniela Goggi.
Viene nominato più volte il signor Bonaventura, protagonista negli anni 50/60 di un fumetto del Corriere dei Piccoli, che andava sempre in giro con un assegno da un milione.

 
Pilipino Rock
Brano già suonato dal vivo in molte date del "Made in Japan" tour, e rielaborato radicalmente rispetto alla prima versione. Racconta la vita di un filippino che vive e lavora nella nostra terra, e che segretamente organizza piani per sovvertire l'ordine costituito.
Citazioni sparse per tutto il pezzo: si comincia con il classicone "Jailhouse Rock" e si arriva a "Cosa resterà degli anni '80" di Raf (bellissimo il cambio di tempo), passando per campionamenti sparsi di "We will rock you" dei Queen (che per la felicità mia e di molte altre fave sono citatissimi in Cicciput).
Prima dell'assolo di chitarra Elio dice: "vai Christopher John". Come ha osservato giustamente qualcuno in una preziosa "spigolatura", Christopher John era il chitarrista di Elvis, e la citazione sarebbe perfetta, visto l'inizio del brano in stile "Jailhouse Rock". Ma se tornate a "
Giocatore Mondiale", e ascoltate il Parakrahmabahu Brother che ringrazia i calciatori della sua terra, scoprirete che anche lì c'è un Christopher John!

 
Litfiba Tornate Insieme
Chi mai avrebbe pensato di veder riuniti in una canzone Piero Pelù, Ghigo Renzulli e il Cabo? Boh, forse Elio e le Storie Tese, che hanno registrato Pelù via cellulare, hanno ricevuto il frammentino di chitarra di Ghigo via mp3, e hanno catturato il Cabo su segreteria telefonica.
Bravo Elio, bravi tutti.
Anche in questo brano, citazioni a iosa: dal repertorio dei Litfiba e di Pelù solista (le nacchere di Cangaceiro, "Toro Loco", "La stanza dell'oro", "Bomba Boomerang" ed "Elettromacumba"), da "Azzurro" di Paolo Conte, da "Zorro", sigla TV dell'omonimo (?) telefilm.
La doccia scura promessa alla "Nippona" Yoko Ono non è nuova ai fan di EelST; nasce da una trasferta degli EelST di metà anni '80 a Loano; in quell'occasione il manager/presentatore Grussu si chiuse in bagno per fare una doccia, ma invece del rumore dell'acqua scrosciante arrivarono soltanto terribili miasmi. Fu a quel punto che Elio chiese a Grussu: "ma stai facendo una doccia scura?"
Alla fine del brano "piange piange piange quell'uomo chiamato Cavallo, appeso coi ganci nel petto"; è chiaro il riferimento al film "Un uomo chiamato cavallo", e al sopraccitato cantante "Cabo", che all'anagrafe fa Cavallo.

 
Pagano karaoke
L'intro del brano cantato da Tanica con la macchinetta, faceva parte originariamente della versione cantata (chi era presente al preascolto lo ricorderà).
Un mistero sui titoli del cd: "Pagàno" ha l'accento sulla seconda "a", "Pagano karaoke" non ce l'ha. Perchè?
La
Cicalona propone l'ipotesi che ci sia un parallelismo con l'ultima traccia di DMDNM "Sos epidos" (i debiti): essendo Cicciput l'angelo dei soldi, gli Elii dicendo "pàgano" si augurano di non avere più i problemi avuti in passato! ;)
Elio vai avanti tu: breve frammento estrapolato dal parlato di Ruggeri su "Gimmi I.", riveduto, corretto e mandato in loop.

 
Note: il disco è pieno di intermezzi parlati. Sono ben riconoscibili le voci di Maurizio Crozza, Claudio Bisio, e di Rocco Tanica e Feiez che dialogano. Tutti gli altri interventi (il parrucchiere calabrese, il milanese che odia i "cagnulin" etc. etc.) sono stati registrati da Vittorio Cosma (anche il prete, che è un personaggio inventato da Alberto Tafuri, tastierista che sostituì Tanica nel mini-tour del 1998 "Elio e le Duracell Ultratese).
La canzone "Al mercato di Bonn", che doveva essere inserita nell'album, è stata eliminata per problemi di copyright; cita infatti "Happy birthday to you", scritta dalla sorelle Hill nell''800, e gli eredi del dinamico duo non hanno concesso i diritti per incidere il brano (che trovate comunque sul sito dell'amico Marok).

Album