Le interviste: Enrico Ruggeri |
a cura di
Cicalona, Duccio
Kranpo e Giorgio
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Le Fave Romane hanno realizzato questa intervista il 7 Settembre 2003, a Mazzano Romano, durante le prove del concerto di Enrico Ruggeri e Andrea Mirò (thanks to Carambola)
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Domanda: Parlaci del tuo nuovo disco in uscita: come mai un connubio etno-rock?
Risposta: Bah, non lo so, in realtà uno scrive le canzoni... e poi comincia a suonarle, almeno io lavoro così, noi abbiamo uno studio nostro per cui si comincia a suonare tutti assieme. Probabilmente il fatto che io ascolti sempre meno musica che arriva dagli Stati Uniti e molta più musica che arriva dall'Irlanda o dalla Grecia, dalla Polonia, dalla Finlandia, dalla Turchia, mille parti del mondo tranne che dagli Stati Uniti, probabilmente poi mi ha influenzato; unito al fatto che le canzoni sono uscite in un certo modo, i musicisti hanno iniziato a suonarle in un certo modo... cioè non è stata una scelta calcolata, scientifica, piano piano ci siamo accorti che prendevamo questa strada. Anche il fatto di non avere praticamente mai usato il computer durante la lavorazione ci ha portato verso il suonare e quindi con questi tipi di risultati.
D: Ho visto che i tuoi dischi preferiti sono anni '70: beh e i Queen?
R: Beh i Queen caspita, sono il classico gruppo che mette un pò d'accordo tutti. Quando sei in macchina, a uno gli piace il rock, a uno gli piace la musica più melodica, a uno gli piace... alla fine metti su i Queen e sono tutti d'accordo. Sono un gruppo molto trasversale che peraltro mi ha anche influenzato parecchio, ci sono stati due o tre album con uso di cori o di armonie, etc. che risentono molto dell'innamoramento per i Queen, anche dal punto di vista chitarristico...
Abbiamo visto che Schiavone [il chitarrista di Ruggeri, n.d.r.] ha la Red Special...
Sì, beh quella gli è rimasta quindi... è un nostro grande amore. Soprattutto l'album "Peter Pan" e la stessa 'Peter Pan' non sarebbe mai nata se non fossero nati i Queen, non sarebbe nata così.
Quindi queste influenze anni '70 le hai un pò perse visto che ti stai avvicinando a delle sonorità etniche, oppure...?
Mah, non lo so, probabilmente su disco sì, però poi dal vivo invece si sente, perchè devo dire che io faccio sempre dischi piuttosto diversi dai concerti; perchè poi quando sei in giro a suonare ti si prende la mano in un'altra maniera, quindi alla fine i pezzi del disco nuovo li suoni abbastanza uguali al disco nuovo, i pezzi dei dischi vecchi cominci a suonarli, li riarrangi, ci ripassi sopra dieci volte e alla fine vengono diversi... sicuramente il nostro amore per gli anni '70 in alcuni pezzi si sente ancora... dal vivo.
D: I tuoi testi spesso hanno un legame col tema della religione, tipo "Padre nostro", etc., qual è il tuo rapporto reale con la religione?
R: Non vorrei dirti delle banalità, io sono un credente... ovviamente non sono un praticante. Ormai ti rispondono tutti così ma devo rispondere così anch'io, nel senso che sono fermamente convinto che tutto questo abbia un'origine, uno scopo, una ragione superiore, però bisogna anche dire che la Chiesa ha parecchie responsabilità; non so, la sua posizione sul controllo delle nascite nel 2003 è scandalosa, e io non posso pensare che quando morirò salirò in cielo e mi diranno 'Ti sei masturbato a 13 anni?' oppure 'Hai messo il preservativo?'... E' impensabile che nel 2003 si possa ancora ragionare così... Secondo me è proprio il male quel tipo di Chiesa... poi la gente non è così, c'è un sacco di gente assolutamente intelligente tra i cattolici. Anzi c'è qualcuno che dice che se il Cristianesimo è sopravvissuto a duemila anni nonostante la Chiesa, vuol dire che è un concetto molto forte...
D: Come nasce la tua duratura amicizia con EelST?
R: Nasce... Siamo musicisti milanesi, quindi... Schiavone è amico di Cesareo, il mio tastierista è amico di Faso... insomma ognuno di noi ha almeno un'amicizia in comune... Mirò era molto amica e aveva anche lavorato molto con Feiez per esempio, lei aveva fatto Maddalena in un "Jesus Christ Superstar" al quale Feiez spesso partecipava, lei aveva suonato molto con Feiez. Quindi una serie di amicizie super incrociate, in più con Elio ci conosciamo non mi ricordo da quanto tempo, giocavamo a pallone assieme, io l'ho coinvolto con la nazionale cantanti e lui è venuto a giocare, andiamo a vedere la stessa squadra di calcio, ci si incontra ai concerti. Siamo rimasti in pochi a Milano a suonare... quindi ci teniamo stretti.
D: Come nascono le tue parti nei dischi di Elio?
R: Mah, credo per grande ammirazione reciproca. Noi ci siamo detti molto spesso che se io fossi un cantante ironico, spiritoso, vorrei fare le canzoni alla Elio, e lui spesso ha detto che se fosse un cantante serio vorrebbe fare le canzoni alla Ruggeri; ma infatti spesso abbiamo affrontato argomenti simili naturalmente ognuno a modo suo: "Essere donna oggi" è il rovescio della medaglia di "Quello che le donne non dicono"...
Chi crea il personaggio?
Sono loro, assolutamente loro... poi io arrivo e magari aggiungo delle cose; nel caso del "Vitello" io ho eseguito una parte vocale, musicale e letteraria scritta da loro, che ancora oggi non ho capito benissimo... Elio mi ha tenuto al telefono, mi ha spiegato tutto, ho finto di capire, sono arrivato in studio, me l'hanno rispiegato, ho finto di capire di nuovo... ancora adesso se mi chiedi bene quale vitello sono, con chi me la prendo, non ho capito. E poi ci sono stati altri interventi: quello nell'ultimo album [Cicciput, n.d.r.], quello dei Jalisse è spontaneo, è assolutamente inventato. Lei (Mirò) mi ha detto 'vieni, lasciali perdere, etc.' e io succube di lei che mi chiama via, mi è venuto di dire 'Come i Jalisse' ed è rimasta nel disco. Invece quella del bastoncino è loro; loro hanno pensato di adattare "Polvere", anche perchè a mia volta io avevo fatto un album nel quale avevo rifatto il "Vitello", e come "ascolto forzato" avevamo chiamato Mangoni a fare "Polvere"... quindi "Polvere" ripassa continuamente dall'uno all'altro, rimbalza!...
D: Qual'è il personaggio a cui sei più affezionato?
R: Beh, il Vitello naturalmente... il primo amore non si scorda mai, poi è insuperabile. Però anche in questo disco mi sono veramente divertito, ed è un album che mi piace molto; ho invidiato e sono stato un pò geloso per l'intervento di Morandi, "Capelli" dovevano farla cantare a me!
D: Quale altro loro pezzo avresti voluto interpretare?
R: Molti. Una volta feci la parte di Fogli, il "ragazzo col borsello", in un concerto, però insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta, ce n'è, sono un loro fan.
D: Dicci un pregio e un difetto per ognuno degli EelST?
R: Caspita... no, alcuni non li conosco così bene da poter dire pregio e difetto... è chiaro che il pregio fondamentale è la capacità di ironizzare su qualsiasi cosa, quindi una grande sintonia, perchè individuiamo lo stesso bersaglio al volo, soprattutto con Elio e Rocko, e Faso, che sono quelli con cui io ho più frequentazione. Il difetto di Elio è che tiene sempre il telefono staccato, fondamentalmente; ti chiama, ti dice richiamami, tu lo richiami e lui è staccato... allora ti chiama e son staccato io... infatti nell'ultima collaborazione alla fine ho cominciato a chiamare Rocko e a sentirmi con lui, sennò non saremmo riusciti a fare il lavoro assieme.
E un pregio e un difetto di Rocko?
Ma non mi vengono i difetti, perchè non sono così amico da poter arrivare a carpirne i difetti per cui... per cui mi vengono solo i pregi! Credo che uno dei segreti di Rocko, che è poi anche il segreto della band, sia una grande cultura musicale. Lui può fare il pezzo tipo anni '30 e poi infilarci un rhythm'n'blues, etc. La loro grande cultura musicale, che peraltro è molto simile alla mia come gusti, fa sì che riescano a fare tutto questo misto di genere musicale, quindi a sorprenderti sempre. Credo che sia la loro caratteristica.
E Mangoni? Cosa ne pensi di Mangoni?
Mangoni è la ciliegina sulla torta. Perchè un'altra delle cose che li caratterizza è il fatto di aver inserito una persona che non avrebbe mai potuto salire su un palcoscenico con nessun'altro, totalmente priva di orecchio musicale, però con uno spirito tale che alla fine ne fa un animale da palcoscenico, per cui Mangoni è un animale da palcoscenico, perchè sbaglia talmente tutto che diventa fortissimo.
D: Raccontaci un aneddoto inedito sugli EelST. Qualcosa di scabroso.
R: Caspita. Beh no, Mangoni che arriva in giacca e cravatta dopo aver ristrutturato un appartamento, entra in studio e si mette a cantare "Polvere", è stata una cosa commovente, molto divertente.
Ma ti faresti fare un appartamento da Mangoni?
Mah sai, dicono che sia bravo... se fa gli appartamenti come canta...
Ma la torre che ha fatto a Milano l'hai vista?
No! Non lo sapevo... chissà se esiste... non sarà un fotomontaggio?
No, no, l'abbiamo vista...
Ah, vedi...
D: Quali sono le tue passioni oltre la musica e il sesso?
R: Beh il calcio. Non tanto il calcio da vedere, quello sì, però mi piace sempre meno perchè è un casino...
Sei pro-Cuper o anti-Cuper?
Pro-Cuper assolutamente. Sono molto più perplesso da Moratti, perchè non è un presidente, troppo tifoso. E' uno che l'allenatore da la multa a uno, quello va a piangere da Moratti, Moratti gliela toglie... purtroppo nel calcio di oggi ci vuole gente di polso come Moggi, mi ripugna dirlo ma è così.
Non mi ricordo la domanda... Ah! Il calcio! Io tutte le settimane gioco due, tre volte a pallone, a calcio a otto; con le stesse persone con cui facevo i campionati under 18 facciamo i campionati over 45, però siamo gli stessi, e Schiavone è uno di questi. La squadra ha sempre lo stesso nome che è "Ramaya"... il che nacque negli anni '70 in omaggio alla celeberrima canzone... e gioco numero 10, assolutamente numero 10, come in nazionale, da rifinitore... atipico come dicono oggi gli allenatori del 4-4-2... sono un atipico...
D: Ultimo film visto, ultimo libro letto, ultimo cd acquistato.
R: L'ultimo film... caspita non mi ricordo il titolo... "Lo Strappo"! "Snatch"! Bello, surreale... L'ultimo libro, beh devo dire gli ultimi sette libri sono stati sette Simenon, sette "Maigret", "Maigret e la vecchia signora" l'ultimo che ho letto... L'ultimo cd comprato... forse i Jethro Tull... sarà vent'anni, più di vent'anni che non compro un cd... qualcuno lo compra lei (Mirò), me li fa sentire... Devo ancora metabolizzare il fatto che Peter Gabriel ha lasciato i Genesis, io sono in quel mondo lì! Sono ancora inacazzato; quando ho visto Peter Gabriel a Sanremo volevo dirgli 'Io comunque sono ancora incazzato con te!'... Per cui non me ne intendo, comunque leggo molto e di musica ascolto quella là; di attuali ascolto Elio, De Gregori... basta... e il nuovo dei Deep Purple, il nuovo dei Jethro Tull, il nuovo dei Procol Harum, magari quelli glieli compro anche come obolo al loro passato, è giusto tassarsi per garantire una buona vecchiaia a Ian Gillan insomma... anch'io do il mio contributo...
D: Fatti una domanda e datti una risposta.
R: Come mai ho fatto tre dischi con Elio... E la risposta è che mi diverte molto... è che vorrei essere il sesto, il settimo membro del gruppo...
D: Facci una domanda e ti daremo una risposta.
R: Cosa vi piace di Elio?... No, è banale questa!...
Ehhh... la sorpresa... la musica... tante cose... sono un pò atipici...
...Diciamo che la tavola rotonda si chiude così: assolutamente quello che dicevo prima, una grande cultura musicale che fa sì che loro ti possano sorprendere sempre. E poi, cazzo, delle idee fantastiche... secondo me loro hanno un mondo onirico... perchè ci sono dei pezzi... 'per tagliare i capelli usava la motosega'... come si chiama? merda sulla faccia... Cateto... che cazzo, come ti viene in mente... anche il Vitello... come ti viene in mente di inventare una storia sui piedi dei vitelli... Secondo me perchè gli piaceva la parola 'balsa', 'falsa', e da lì... può essere quello, hanno costruito tutto su questa rima, perchè non c'è altra spiegazione...
Poi questo gusto di costruire con forme grammaticali strane, rime, intrecci...
Ah sì, quello molto... poi tecnicamente loro sono veramente bravi... E poi questo senso dell'osservazione: anche l'ultimo sulle scarpe delle donne è fantastico... Ecco lì son le cose che se potessi le scriverei, le canterei... però ormai uno a 45 anni non è che si può mettere a fare '...l'han deciso i ricchioni...' (canticchia)...
Ma fate un bel gruppo tutti insieme! una bella opera rock...
Eh, ma non è escluso... non è da escludere...
D: Per concludere, un'ultima domanda: perchè non prendi Mangoni al posto di Mirò?
R: (Ride) Beh, il talento pressapoco è quello... dovrei cambiare un pò gli arrangiamenti, togliere qualcosa e dargli... a Mangoni bisogna dargli... spazio... lasciarlo... aprirgli il sole...
Un ringraziamento al grande Enrico per averci concesso questa intervista, e al prode Carambola, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile!
(da sx: Duccio, Giorgio, Enrico, Cica, Kranpo)
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