Cicciput Tour - estate 2003 |
a cura di
Duccio |
Pescara 19/07, Stadio del Mare;
Roma 23/07, Fiesta!;
Siena 07/08, Fortezza Medicea;
Spoleto 04/09, Stadio di Atletica;
Napoli 05/09, Area ex-Italsider.
Le FaveRomane hanno assistito a cinque concerti del tour estivo degli Elii, e vi
raccontano come è andata.
La scaletta, molto
simile in tutte le date, prevede quasi tutti i brani di Cicciput,
album pubblicato il 30 maggio 2003, ad eccezione di "Pilipino rock", e in alcuni casi di
"Pagano". In più vengono ripescati dei classici del repertorio di EelST, ovvero
"Uomini col borsello",
"Il vitello dai piedi di balsa +
reprise",
"Mio cuggino",
"Born to be Abramo",
"Servi della gleba",
"Cara ti amo",
"Burattino senza fichi"
e naturalmente
"Tapparella"; come ulteriore chicca, viene proposto come primo bis
"Clistere", pezzo mai pubblicato e risalente agli
esordi del complessino (ma dal concerto di Roma in poi il brano è stato eliminato).
La ripetitività della scaletta non impedisce agli Elii di rendere ogni concerto unico; le
gag di Elio, adeguate di volta in volta alla location
del concerto, al prezzo del biglietto, alle reazioni del pubblico, trasformano ogni serata in
un happening. Gli stornelli del giovane Carambola (il sedicenne tastierista che sostituisce da
due anni Rocco Tanica), dedicati alla città che
ospita il live, aggiungono un imprescindibile elemento di sano delirio.
Le sorprese arrivano dagli ospiti, e dalle variazioni che Elio apporta ai testi delle
canzoni, improvvisando con il fido collega Carambola; e così a Roma si presenta l'immancabile
Giorgio Bracardi, che canta "Che Felicità", e
saluta il pubblico capitolino (foltissimo, le stime variano da 6.000 a 10.000 persone) con la
consueta salva di pernacchie; a Siena è la volta del "giovane comico emergente imposto dagli
organizzatori" Claudio Bisio (abbronzatissimo), che
intimorito e insultato da un impaziente Elio si limita a riproporre la gag presente in
Cicciput.
L'appuntamento fisso con l'improvvisazione è offerto invece da "Servi della gleba",
"Cara ti amo" e "Uomini col borsello", su tutte; nel primo caso, a variare sono le
prelibatezze alimentari che finiscono nell'occhio di Elio (un friarello a Napoli,
il panforte a Siena, il parrozzo a Pescara, un maritozzo ? a Roma...), o le incredibili
mutazioni che sconvolgono il suo corpo; in "Cara ti amo" varia l'abuso sessuale riservato
al Chiuahua, ma anche la lista di quadrupedi elencata nell'"ascolto forzato" (pitbull,
rottweiler, golden retriever, pitbull della camorra, pitbull dei combattimenti clandestini,
etc. etc.); in "Borsello" "bea mona" assume tanti significati diversi a seconda del dialetto
in cui viene tradotta: "tor bella monaca" in romanesco, "bella monade" ? in pescarese...).
Altre variazioni fisse apportate ai testi delle canzoni riguardano i vitelli ("ha composto
una canzone SARS") e "Mio cuggino" ("benvenuto nella Sars").
Un discorso a parte merita la fase dell'eccitazione; il nuovo corso degli Elii, che
punta sulla bellezza fisica più che sull'intelligenza (chissà perchè mi torna in mente il
"Uollano tour"...), porta a incontrollabili effetti collaterali: se gli elementi del
complessino distrattamente incrociano gli sguardi durante il concerto, cadono in preda a
un'eccitazione irrefrenabile... Elio non può fare a meno di sodomizzare
Faso, e il giovane "tempesta ormonale" Carambola
si turba a tal punto da emettere un lancinante mugolìo d'amore che ricorda stranamente il
suono di un piroscafo.
Notevole la presenza scenica di Mangoni, che
in questo tour ha un palco rialzato con tanto di palo per la lap dance tutto per lui.
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