Le interviste: Pierino Grussu |
a cura di
Cicalona,
Verdemela
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La Cicalona e Verdemela - con l'appoggio fisico del giovane Mumble - hanno realizzato
questa intetrvista il 26-9-2003 a Milano, dopo il concerto al teatro Smeraldo..
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Domanda: Come nasce il nome Grussu?
Risposta: Per la verità non ricordo, dovresti chiederlo a loro. Faso lo
traduceva in Groggiu, piuttosto che Gruggiu; in uno dei primissimi manifesti c'era
un quadratino con una faccia da mago con su scritto "il presentatore Grussu miliardario",
o "miliardi in Svizzera", una roba di questo genere qua...
La cosa era nata in un locale a Milano. Volevano una presentazione, allora io ho
fatto una presentazione in cui facevo la storia di ognuno di loro, una balla così...
venne fuori bene, per dirla tutta, e allora mi proposero di presentare altri spettacoli,
e cominciai a fargli da manager, perchè non c'era ancora quello che telefonava, si
metteva d'accordo per i contratti, procurava le birre e alla fine presentava lo
spettacolo.
In ogni tournèe cambiava, quindi c'era la presentazione-cabaret in cui facevo da
spalla a Elio (lui aveva un cappello con un nido in testa e io avevo una paglietta da
avanspettacolo).
Poi sono partite piccole robe, tipo "Lupo Solitario", una trasmissione di
Italia 1... lì è stato buffissimo, perchè si era andati alla sartoria di Canale
5 a provare i costumi... io avevo il frac bianco, alla "ari ari ari ò", per capire,
e loro erano nel mondo dei balocchi, perchè dicevano "dai, facciamo il gruppo heavy
metal!" oppure "sì, ci prendiamo le armature!"... Faso aveva preso un misto di
armatura ed era troppo carino, e ognuno di loro aveva una roba di questo genere qua.
Poi avevano usato ancora qualcosa di simile quando avevano fatto il "pilota"
dell'Araba Fenice, un programma che non era mai andato... lì ho ancora delle foto
con ammennicoli vari. Il problema era bloccarli quando si andavano a provare i
vestiti, o andavano a farsi le foto; era divertente perchè ci voleva mezz'ora solo
per aspettare che si tranquillizzassero, poi finalmente li mettevi tutti quanti
insieme davanti alla macchina fotografica. I giocattoli avevano sempre un certo
loro spazio.
D: Ma tu come li hai conosciuti, come hai cominciato a lavorare con lòro?
R: Sono amico da una vita di Rocco Tanica, ma proprio da 1400-1500 anni...
eravamo di famiglia, stessi amici...
ai parchetti, come Bisio...
Claudio Bisio era a scuola con me! Ha
qualche anno più di me, e non eravamo nella stessa classe, poi ci siamo incrociati
in varie situazioni, soprattutto ai suoi inizi, quando si esibiva con un kimono da
karate provava le battute... son buffe ste cose qua...
D: Raccontaci la tua versione della doccia scura.
R: [grassa risata] Lo sapevo che si arrivava a 'sta cosa qua... la doccia
scura vista dall'altro lato... la mitica doccia scura! Sì, era il mitico Festival
del Cabaret di Loano; tendenzialmente è andata come Elio la racconta, nel senso che
fondamentalmente ero andato in bagno ed era venuta fuori questa grande operazione
della vicenda che aveva portato alla creazione della doccia scura. Allora è stato
divertente, perchè era l'epoca di John Holmes,
e la cosa buffa è stata che a un certo punto il regista mi chiama (era Paolo Beldì,
se non erro), mi dice: "c'è questo pezzo, John Holmes, molto bello, ma c'è un
problema per la televisione; non potreste togliere la parola "pene"? Solo che così
rimane "il", non rimane niente della canzone... non sapevo cosa fare, avevano già
altre robe, "Peak of the mountain" mi pare... facevo anche il tenitore di cartelli
all'epoca, tra i vari lavori con Elio.
D: Parlaci un po' dei "proto-membri" di Elio e le Storie Tese, Chiosco, Cosma,
Glande...
R: Mah, lì era a zig-zag, tra chi era dentro, chi era fuori, i vari
bassisti eccetera. Sicuramente quando si era cristallizzato il nucleo base con Faso,
Cesareo, Elio e Rocco Tanica, che poi è immortalato nella foto di copertina di
"Esco dal mio corpo e ho molta paura", che ho fatto
io... quella foto lì nel giardino è stata fatta dopo un'operazione di Rocco Tanica al
naso, che infatti aveva qualcosa in faccia, se non ricordo male... ci sono delle mani
in più, come avrete ovviamente notato; le mani erano di Stefano Nosei, e c'è questa
famosa storia in cui la mano non mi ricordo di chi, forse di Faso, aveva le due dita
che escono fuori dalla patta. La foto era stata distribuita ai giornali, e il Corriere
della Sera pubblicò un articolo su di loro, che suonavano quella sera al "Magia",
censurando le due dita. Ho ancora a casa l'articolo, e la sera stessa avevamo fatto
dei poster, degli ingrandimenti, in cui c'erano la foto originale con le due dita, e
quella del Corriere senza le due dita. Si usava così...
D: Un pregio e un difetto per ogni membro di EelST.
R: Te la faccio generale, ma anche particolare, in questo senso qua: in realtà per me nel gruppo ci sono due entità parallele e contrapposte (soprattutto per il periodo che ho vissuto io) per cui c'era un team di persone che aveva delle idee, l'altro team che ne aveva delle altre, e si scontravano, o meglio lavoravano insieme. Poi per me la contrapposizione porta a un miglior lavoro, però son sicuro che c'erano questi due frontoni: da un lato Elio e Cesareo, dall'altra Faso e Rocco Tanica; poi è arrivato Paolo che era una delle persone più ottimiste e sorridenti che abbia mai conosciuto... lui era entrato nel gruppo come tecnico audio, quindi piano piano... ricordo ancora la prima sera che ha cominciato... vabbè, poi è arrivato Christian, che veniva chiamato inizialmente per le tournèe, poi sempre di più. Però fondamentalmente c'erano questi due frontoni qua, e io avevo difficoltà a gestirli, perchè tiri fuori un'idea, che può essere buona, cattiva, non è importante... il problema è che diventava un macello farla diventare operativa... cioè magari convincevi un fronte ma l'altro non era d'accordo... un incubo!
Come ognuno di noi, anche in EelST c'è chi è più aperto e chi più chiuso, di conseguenza io che sono più aperto andavo d'accordo con un frontone, e cercavo di portarmelo dietro. Poi alcune buone idee, tipo il record della canzone suonata per 12 ore... quanto gli avrò rotto i coglioni su 'sta storia! Ero stato in vacanza a Ibiza, a tirare le nottate, e avevo riportato le magliette dell'Amnèsia per tutti loro, che se le erano messe per "La notte più lunga" di Lupo Solitario, trasmessa da Bologna; lì avevano fatto una prova, suonando
"Ti amo" per tre ore, davanti a un pubblico di appassionati, che urlavano "bis! bis!" dopo tre ore... roba da tagliarsi la gola... quello era il periodo in cui io cominciavo a mollare, perchè stavano per fare il primo disco, e io non potevo seguirli più perchè avrei dovuto mollare tutte le altre attività che seguivo. Qualche tempo dopo hanno fatto la 12 ore per il Guinness dei primati, e io ho pensato: "ma bastardi... quando l'idea l'avevo proposta io zero, e subito dopo"... tra l'altro ero diventato matto perchè nello stesso week-end c'erano le sfilate di moda, dove facevo le foto, e andavo continuamente da un posto all'altro per seguire loro e per fare le foto... quando andavo da loro trovavo Papa Winnie, oppure i Gialappa's che giocavano a pallone...
D: Gli Elii singolarmente?
R: Rocco Tanica è sicuramente una persona plasticissima, disponibile, sempre con la battuta pronta, penso che faccia una gara con sè stesso sulle battute, è micidiale da questo lato qua. Di Davide adoro come diavolo suona, però poi quando vuoi convincerlo a fare alcune cose niente, è testardo a livello cosmico. Faso è il mio musicista preferito... "come vuoi che sia un musicista?" "Così!"... suona da dio, poi si muove, danza... è bellissimo vederli quando si divertono loro, quando si fanno gli scherzi... quando cominciano a ridere tra di loro è il massimo. Elio sembra un altro da giù a su, ma non perchè quando è su è un diavolo e... no, perchè in fondo anche lui ha il suo lavoro; prima era divertente e creativo, adesso è divertente, creativo e professionale, d'altronde se non lo sei non vai. Ai miei tempi c'era una grande parte di cabaret, e meno di musica, quindi per Elio era molto più pesante... in "Esco dal mio corpo e ho molta paura" ci sono dei pezzi... il CinoRinoLinoMinoPino,
la "Saga di Addolorato", ci son di quei record di lunghezza allucinanti, perchè poi è vero che più lo fai in un anno di tournèe, becchi i pezzi che hanno funzionato e li rimetti insieme, arrivi alla fine della tournèe che sei partito da uno e sei arrivato a quindici. Elio in quelle cose lì è bravissimo. Adesso lo spettacolo è molto diverso, sono cresciuti molto musicalmente... se ti intendi di musica sai che i loro pezzi sono difficili... sono sicuramente bravi professionalmente.
"Eat the phikis" per me rimane un disco per me... spererei che lo superassero in qualche modo, perchè era pieno di pezzi notevolissimi, forti, che non è che fai tutti i giorni.
D: Quindi il tuo album preferito è "Eat the phikis"; e il tuo pezzo preferito?
R: "Abitudinario", mi pare... [canta] "sono solo sotto la pioggia-a, sono reduce da un meeting di rivenditori, di laminati plastici"... ma poi ci sono due pezzi a cui sono affezionatissimo: il primo è
"La donna nuda"; quando Huey Lewis è venuto in concerto a Milano, io sono andato alla conferenza stampa con videocassetta, cassetta, testo tradotto, gli ho fatto sentire e vedere tutto, ci siamo fatti due risate, e gli ho dato l'invito per il concerto all'Hollywood, era la sera di Halloween. Quella sera arrivai tardi, per vari impegni, quando Huey stava andando via... "cazzo, ma sei venuto!" "eh, m'avevi detto di venire" "porca troia!"... insomma m'ha stupito perchè era stato disponibilissimo, e purtroppo non ho saputo se si era divertito, ma so che ha passato tutta la sera con un mio amico fotografo, che non sapeva chi fosse, vedeva tutta la gente che gli chiedeva autografi, e andò a chiedergli "ma chi cazzo sei?".
D: L'avresti detto all'epoca che gli Elii sarebbero arrivati fino qua?
R: Ti racconto un aneddoto: quando loro hanno fatto "John Holmes" Tanica è venuto a casa mia a farmi sentire il pezzo, e io ho pensato che era una merda... se il mio talento di riconoscimento dei grandi successi è quello, allora ciao! Era il periodo in cui tutti quanti si copiavano le cassette... oggi sarebbe internet, per dire. Mi ricordo la gente che andava in giro con le cassette... i vari "ma vaffanculo" li usavano per fare scherzi alla gente. Ci sono state anche situazioni un po' tesine che ho dovuto affrontare... c'era una canzone che faceva [canta] "tu sei pelosa pam pam pam", l'hanno fatta in un cazzo di centro sociale in cui c'erano tutte punk con un sacco di capelli così che si erano incazzate, e avevano mandato fuori me a vedere se c'era gente ad aspettarli... un'altra volta, ma non mi ricordo bene, in una discoteca qua in Lombardia, c'era pericolo che qualcuno volesse menar le mani, e mi dissero: "Pierino, vai fuori tu a dare un'occhiata...". Non era sempre semplice, c'era anche qualcuno che non voleva pagare... non è mai stato semplice il mondo musicale underground.
D: Ma è vero che hai un fucile IBM?
R: No, dai, sapete questo?!?!? Questo mi fa veramente morire dal ridere! Allora, essendo io appassionato di computer, e devo dire di armi (al poligono qualche medaglietta l'ho presa!) un giorno leggo il libro "L'IBM e l'Olocausto", e scopro che le macchine IBM sono state usate per selezionare gli ebrei nei campi di concentramento, e leggo che l'IBM, in quanto fabbrica metalmeccanica, ha fatto dei fucili. Decido che devo averne uno! Inizio ad andare per mostre del settore, e tra l'altro conoscevo il più grande esperto italiano di fucili di questo genere, e gli chiedo: "Senta, ma lei sa niente di questi fucili IBM?"; e lui mi fa: "Ne hai uno dietro di te". Io lo prendo in mano già in visibilio, ma vedo il bigliettino "venduto" e mi deprimo, e lui mi fa: "ne ho quattrocento". E insomma è vero, c'ho il fucile IBM.
D: Ti da più soddisfazione l'agenzia di modelle o un gruppo musicale?
R: La due sicuramente... la cosa è questa: con l'agenzia di fotomodellismo da un lato impazzisci; noi importavamo le modelle dall'America, dalla Danimarca, dal Nord Europa diciamo, e oltre a farle lavorare qui le esportavamo in Giappone. Abbiamo avuto delle quattordicenni israeliane... Eravamo una delle prime dieci agenzie di modelle, e a un certo punto abbiamo fatto una cosa che non aveva fatto nessuno: ogni agenzia aveva una delle cosiddette modelle "conformate", cioè quelle di taglia 46-48 invece che 40-42; noi le abbiamo prese tutte e le abbiamo messe insieme... l'agenzia si chiamava "Guys and dolls", avevamo le ragazze e i ragazzi, e abbiamo fatto le "plus"! Un successo pazzesco... se lo sapevamo lo facevam prima! Tutti che parlavano di noi, foto, storie, servizi... in un locale non lontano da qua per una festa di compleanno una ragazza aveva fatto lo strip, e aveva fermato la strada ovviamente. Divertenti queste cose, però un casino da gestire; hai a che fare con una ragazza di 18-19 che lascia un hotel e si porta via le lenzuola, o non restituisce le chiavi, o non paga i conti delle telefonate... capisci che è un incubo... senza parlare di quelle che scompaiono...
Col mondo della musica ti diverti tantissimo, poi io ho avuto una parte privilegiata, perchè un gruppo come Elio e le Storie Tese... con momenti carini... mi ricordo quando erano andati a Sanremo la prima volta, a fare il Dopofestival, mi ricordo ancora Cesareo, quando uscirono c'erano 'ste ragazzine, non dico scappate di casa ma comunque abbastanza giovani, che urlavano piangendo, e Cesareo che urla: "siamo i Beatles, siamo i Beatles!!!" Queste cose toccavano loro ma toccavano anche me, era assolutamente coinvolgente... poi all'inizio, quando Elio non era ancora conosciuto, mi scambiavano per lui per via dei sopracciglioni... nella migliore delle ipotesi il fratello di Elio. Comunque era un palco privilegiato, perchè erano loro; quando ho iniziato a lavorare nel mondo della musica anche per altre cose, mi sono accorto che ci sono i problemi "italiani", che sono il piccolo mondo di chi devi inseguire mentre stai facendo un lavoro professionale perchè non è professionale... in Italia non è facile essere un artista, la verità è questa; magari musicalmente ti diverti, ci investi una vita, e poi vien fuori questa storia qua... il mondo più sacrificato è quello artistico-pittorico, o dell'installazione multimediale... fai la fame sicuro; puoi divertirti ma non ci puoi vivere. In qualche altro paese europeo si vive un po' meglio da questo lato qua. Per cui in sintesi posso dire, forse perchè son stato fortunato, che il mondo della musica è decisamente meglio, quello della moda è un incubo, perchè pieno di persone inaffidabili, sia dal lato del modellismo, sia dal lato di chi ti da il lavoro, che forse è la parte più importante... e allora da lì son scappato via molto volentieri, sebbene la cosa che mi piace fare di più adesso sono le foto di moda; mi piace perchè posso permettermi di scegliere, di fare il cazzo che voglio e perchè non devo viverci. Se ci vivessi, sarebbe un incubo. Funziona ancora il mondo pubblicitario, nonostante gli alti e bassi vissuti, la crisi della prima Guerra del Golfo... io ho chiuso in quel periodo lì, in piena crisi dei lavori... quello piuttosto che la pubblicità televisiva o quella dei giornali... quella dei giornali c'è sempre, se hai qualche dritta appena appena normale lavori... poi il cliente idiota c'è sempre, per esempio "Jolly Hotel", che al tempo aveva fatto una brochure ipermoderna, con l'immagine elettronica, l'aerografo (ero tra i primi che la sapeva trattare)... "ah tutto bello, allora ci fa il depliant tutto rosso con il nostro logo là in alto"... rosso puttana, devo dire, rosso bordello... ok, glielo faccio così!
D: Ultimo libro letto, ultimo film visto, ultimo cd comprato.
R: Di libri ne ho sempre in lettura contemporanea cinque o sei, perchè ne acquisto una decina alla settimana; parlo di uno perchè ne ho parlato giusto oggi, e ne sparlavo volentieri. Il libro è "Melissa P. e i cento colpi di spazzola"... una cosa del genere, ne hanno parlato recentemente al "Maurizio Costanzo Show"... io l'ho comprato perchè ho visto che era il caso italiano estivo di quest'anno... questo perchè due anni fa ho comprato un libro francese che era "La vita sessuale di Catherine Milet", o qualcosa del genere... una critica d'arte che ha scritto un'autobiografia delle sue scopate, dove però c'è del suo, cioè è molto autobiografico, molto vissuto dall'interno... la sua storia con le sue vicende... scandalo con grande successo in Francia, in Italia non mi ricordo quanto era andato bene, però l'avevo letto perchè incuriosito. L'editore astuto che ha pubblicato "Melissa P.", ha mandato l'autrice al MCS... ma quando l'ho letto, in un giorno, ho pensato: "cazzo, questo qui è un uomo che si è inventato tutto quanto". L'ho odiato, anche perchè non riesco a non finirlo una volta che ho iniziato, però volevo assassinarlo... non esiste che sto leggendo 'sta porcata! Oggi mi hanno detto che la tipa esiste, parla... ma non è detto che sia vero. Comunque non ti so neanche dire quali sono i libri che mi piacciono di più... quelli storici... su questo passo sono un po' controverso... anche perchè voi di "lurido porco" non avete mai sentito... allora! Punto primo: "Cara ti amo" è nata (sarebbe bello sentire la loro versione, quanto possono negare questa cosa qua, o anche per scoprire quanto avevo bevuto io...) in questo tipo di situazione: era stata fatta la festa di "lurido porco", in cui venivano premiati vari personaggi, ma due su tutti: "mister lurido porco" e "miss troia"... con la ragazza selezionata così accuratamente mi sono fidanzato per un po', poi essendo troppo specializzata nell'argomento ci siamo lasciati; allora stavamo andando a un concerto a Roma su due macchine, e una mi pare che fosse di questa ragazza qui, e io ero fresco da questa esperienza scottante... stavamo andando a Roma per questo concerto, e io ho detto: "oh ma sentite un po' questa qua cosa mi ha detto..." da lì sono cominciate a partire le frasi "non mi voglio sentire legata"... e la cosa andava avanti nelle due macchine, e magari all'Autogrill ci si scambiava le idee... insomma, ergo si arriva a Roma col testo della canzone, con Rocco Tanica che dice: "vabbè, facciam due o tre note, una robettina così", tac! La fanno a Roma, all'Eur, dove era questa manifestazione... successo incredibile, con le ragazze che morivano dal ridere... la canzone è rimasta così a lunghissimo, così scarna di note, ma per questo motivo, perchè c'era un foglietto su cui avevano preparato due note alla cazzo... però andava da dio, e giustamente aveva successo, ed è rimasta così a lunghissimo. Poi son partite le varie robe, musica di Bach piuttosto che altre... però era nata da questa festa. Allora, piccola parentesi della festa: con Rocco Tanica ci sono state alcune situazioni, Capodanni o altro in cui ci festeggiavamo, finchè un giorno faccio, forse per i miei trent'anni... era un mio compleanno comunque... vorrei vedere persone che non vedo da tanto tempo, però cazzo che fatica spedire appuntamenti, chiamate etc. etc. non c'ho voglia, lasciamo stare... poi quattro giorni prima dico: "vabbè Sergio facciamo 'sta festa, l'unica cosa che garantisco è un bancale di vino, e che ci sarà da bere sicuramente per tutti, poi non voglio sapere un cazzo! E c'avevo un problema, avrei visto persone che non vedevo da tanto tempo, non mi sarei ricordato minimamente... allora ho avuto un'idea... mettiamo uno all'entrata che fa i passi... con questa storia inventiamo il lurido porco, con Rocco Tanica. "Lurido porco" che aveva quindi dei disegni, dei loghi, e funzionava fondamentalmente in questo modo: chiunque veniva si registrava per il cazzo che è (unicamente perchè non mi ricordavo il nome), e poi c'era un concorso, che consisteva nel dover scrivere in quindici parole la cosa più porca che ti venisse in mente. In giuria: Elio e le Storie Tese!
...fine della prima parte...
...inizio della seconda parte...
Io c'ho ancora tutto il materiale, non potete immaginare cosa non è venuto fuori. La cosa è stata divertentissima... alle tre, quattro di notte c'era ancora gente che veniva... di video non ti dico cosa è stata quella roba lì... è partito il concorso loro cosa han fatto? Professionalissimi da giuria han preso tutto quanto il materiale, leggevano, poi facevano, che so, "premio futurista" perchè ha incollato il preservativo sulla scheda... "premio dialettale" perchè c'era scritto "i facimm'ammure"... che so, c'erano tutte queste sfumature che loro si inventavano... E poi alla fine c'era il top che era "mister lurido porco" e "miss troia"; la cosa era assolutamente anonima, poi quando veniva citato chi voleva uscire veniva premiato. Adesso non mi ricordo se nella prima versione c'erano già dei premi... forse nella prima qualche cosina, adesso non so dire... da un lato la festa ha funzionato rispetto al fatto che, incredibile, sono rimaste due bottiglie di vino, ergo di vino da bere ce n'era abbastanza, e questo era già stato un buon successo della cosa. La cosa buffa è che mi ricordo che tipo la festa è finita alle quattro, quattro e mezza, e insomma alle cinque siamo andati in un locale a Milano e riuniti là "e sai, ho saputo che hai fatto la festa!" e io "cazzo!" son le cinque del mattino, mezz'ora dopo s'è già sparsa la notizia! Non volevo crederci... c'eran state fai conto 150, 200 persone, una balla di gente. Cazzo dico "figata!", se c'ho l'energia rifaccio! Credo un paio di anni dopo, a questo punto non concomitante con il mio compleanno, organizziamo questa festa fuori Milano, più o meno scarnamente la stessa cosa, però stavolta faccio una 'rivistina', in duecento copie, con in copertina Faso... con un pornazzo stampato qua in faccia, allucinante... che era uno dei servizi che dicevo prima, che quando facevano casino ci mettevi mezz'ora e intanto aspettavi fuori, vabbè... La rivista si chiamava "lurido porco", con un stile "Topolino" come scrittura; dentro c'erano, udite udite, sotto falso nome, Claudio Bisio, tutti loro... cazzo potevo portarla stasera, vabbè vediamo, dovrei scavare... più una spilletta! Avevo fatto la spilletta! La spilletta c'aveva un cazzo in agguato... tipo con chi avevo lo studio grafico ho disegnato questo cazzo in agguato... e ho fatto la spilla. Per cui tutti quanti che entravano trovavano la spilla, quindi duecento beccavano la rivista, la cosa era questa. Poi uno studio grafico di miei amici aveva fatto appositamente le cartelline tirate a mano una per una, erano dieci mica tante, a pelle di serpente, dove dentro avevan messo dieci stampe, quindi passe-partout, di fotografie; il problema era questo, "lurido porco" nell'immaginazione, nonchè quello che poi era successo, era un momento in cui uomini e donne si dicevano delle cose che normalmente le donne tra donne e gli uomini tra uomini... si apriva questa breccia comunicativa in cui si diceva e si rideva della cosa con tranquillità, infatti prima avete sentito dire "mister lurido porco" e "miss troia" tranquillamente, perchè nella situazione era esattamente normale. Cioè ti dico, il contatto tra i due sessi, questa era la scintilla. Poi a un certo punto io dico questa qui è una cosa che devi insegnare a chiunque, di andare oltre, cioè ognuno c'ha uno schema, o qualcosa che gli piace, a te piacerà fare delle cose e non delle altre. Ognuno c'ha il suo. Arrivi a un punto che non vai oltre ed è la tua decisione nonchè il tuo essere. Per cui puoi non condividere quello che c'è dopo ma esiste...allora io dico selezioniamo dieci immagini, non dico shockanti per forza, ma dieci cose che noi vogliamo mettere come... Il problema è che io c'ho, appunto per tutti questi mestieri qui, una memoria fotografica nonchè l'immagine per me è importante... e io ricevevo da vari personaggi le selezioni poi dovevo guardarle, e c'ho un livellino non in qua ma nemmeno tanto in là... quindi vedevo delle robe che erano un filino oltre... era un casino... Insomma alla fine guardo 'ste robe e dicevo mettettemi il segnalino in modo che non guardo il resto, voglio vedere solo quella che mi proponete perchè non voglio vedere nient'altro. Insomma faccio 'sto sforzo, seleziono le dieci, vai. Vado a fare i lavori, fotocopie, storie, stampe e tutto quanto; vado dal tipo e gli dico 'Senti, il lavoro è un pò particolare... ti prego...", lui così, ragazzotto, 'Ah figurati! Ah non c'è problema!'...
Torno il giorno dopo... AAAH! (Risate generali, ndk) Eh, l'ho detto... Vabbè c'ho ancora delle polaroid, perchè poi 'ste robe qui dovevo attaccarle, insomma fare dei lavori anche pratici... e c'avevo la casa tappezzata di queste robe qua, e c'ho ancora una polaroid proprio di quste donne-uomini in tutti i modi, per tutta casa... E questo era il portfolio che veniva regalato ad alcuni dei vincitori... C'era da fare la rivistina... la rivistina era stata fatta, avendo fatto riviste di fumetti e balle del genere, lì devo dire selvaggia la cosa perchè avevo preso da vari, i grandi, e c'erani i vari filoni: figa, culo, cazzo, bambini, di tutto, animali, etc., quindi di ognuno c'era la ricerca iconografica. C'erano alcune cose sicuramente difficili, che ho coperto io, c'era Claudio Bisio che aveva scritto anche lui la sua parte, e c'erano 'ste cazzo di vignette. Mettiamo insieme tutte quante le varie paginette nell'agenzia di fotomodellismo, e, chi è che vi ha dato una mano, oltre agli amici, che so, mia madre e mia sorella; tra le varie immagini c'erano alcuni disegni di Magnus bellissimi sulle posizioni, in cui c'erano quattro, cinque posizioni, che poi ognuna c'aveva il suo nome. Per dire, c'era una posizione che veniva chiamata "il cavatappi". Ad un certo punto mia madre entra lì nell'ufficio e fà 'Pierino, è finito il cavatappi'. Il fatto che mia madre mi dicesse che era finito il cavatappi, che erano due tipi che trombavano in un certa posizione, mi ha ribaltato davvero...
Vabbè, messa insieme la rivista fu portata per farla incelofanare, con dentro anche la spilla, insomma il lavoro era fatto carino. Poi ti dico in copertina c'era Faso... era questa foto veramente caruccia... e questo era il mitico "lurido porco"! Abbiamo fatto la festa, la festa ha avuto successo, c'erano 400 persone, ancora il concorso, i premi ce n'erano di più, alla fine "mister lurido porco" non c'era, "miss troia" sì!... ecco allora... "miss troia": la tipa esce fuori... e devo dire, uscire fuori, con 350 persone che ti dicono "bottana, bottana!", bisogna avere un certo tipo di fegato... e devo dire lei era tranquillissima, zero problemi; adesso le frasi che hanno vinto non me le ricordo, tanto che Stampa Alternativa voleva che facessimo il libro... e io il materiale ce l'ho ancora lì... "mister lurido porco" invece probabilmente era andato via prima, quindi non c'era, ergo premio in contumacia, che era un qualche vibratore... una roba di questo genere qua... Hanno tirato il vibratore in mezzo alla folla, vi posso assicurare che quattro ragazze si sono fiondate quasi a botte per prenderlo, vabbè... vuol dire che ha successo, c'è richiesta sul mercato, evviva... E mi è rimasta qua questa cosa, di volerla fare ogni tanto; aldilà della goliardata, perchè è indubbio che insomma ti diverti, 'sta cosa qui dei due sessi che si dicono... cioè... e tanto adesso di materiale ne ho un pò... tanto che ogni tanto rompo le balle a Sergio perchè il problema era adesso farla semiprofessionale e non più arrangiata diciamo. Cioè tu la guardi la rivista e non hai niente da dire, solo che, chiaro, non era ufficiale diciamo così. Adesso c'ho un progettino nella testa... solo che siccome al solito queste robe qui costano fatica e quando le fai in questo modo qui... insomma puoi farle bene, allora ogni tanto vado da Rocko Tanica e dico 'Dai, cerchiamo di far scattare la scintilla... come possiam fare, vediamo un pò...' Però adesso penso di essere arrivato alla... mi sto già muovendo in merito, poi vediamo se ci riesco insomma... Insomma devo dire con loro si sposava bene, questo qui è indubbio, la cosa è venuta fuori bene, da questo lato qua è interessante...
C'è un'altra cosettina che è stata fatta qui, che era uno spettacolo allo Smau, e questa è un'altra cosa caruccia. Allo Smau io avevo organizzato delle robe elettroniche, l'entertainment dello stand della Packard Bell, che all'epoca faceva i primi computer multimediali che c'era dentro veramente tutto, perchè c'aveva dentro la radio, la tv, etc.; ergo io ho fatto in questa settimana tutte quante le varie cose, cioè tipo che insegnavo il karaoke, c'era il primo dj che usava i cd in Italia, io insegnavo a fare i montaggi per i vari lavori insomma. Nel frattempo c'erano le tipe che ballavano, quindi c'erano anche le riprese, etc. Elio e le Storie Tese avevano preparato un video che era... la canzone... cazzo, il titolo non me lo ricordo... però in pratica avevano cambiato le parole, musica uguale, che erano: (canta) "Computer, computer... computer che follia... computer, computer nanananananà..."
Ah, "Aborto"!
Esatto brava, c'era la musica di "Aborto" che non mi veniva, e avevano cambiato le parole, senza publicizzare Packard Bell però col computer... Avevano fatto il video apposta che è stato visto solo lì, non è che è stato proiettato, etc. di cui ovviamente ho copia... in cui c'erano le loro facce, una per una, quindi differenti, quindi avevi i monitor, dove su un monitor c'era una loro faccia che suonava, faceva, quel cazzo che... Da un lato c'era il video fatto apposta per questa roba, durante la settimana accadevano tutte queste cose, quindi il dj, il tipo alla radio, poi la domenica che c'era il Gran Premio piuttosto che le partite di calcio, c'era il tipo che commentava con la radio, cioè era, forse l'unica, ma sicuramente una delle prime, in cui il prodotto che veniva venduto allo Smau veniva usato! Cioè normalmente c'hai la figa al concorso etc. che non c'entrano niente col prodotto... No! Io ti dimostro che col prodotto che loro volevano che comprassero ci fai e ti diverti... ci ascolti la musica, ci guardi la tv, fai il montaggio, ci metti il video, ci fai il karaoke, che cazzo ne so io... odio il karaoke però ci stava benino. Oltre questo, sabato, Elio e le Storie Tese con scuola di computer...
NO! Loro?!
Allora lo stand, il padiglione, bloccato perchè c'era la marea planetaria; c'era il direttore marketing europa della Packard Bell che "Chi cazzo sono questi qui?! Cos' è successo..." C'era invece il responsabile italiano che "Eh, vedi cosa t'ho fatto..." faceva il figo, no? Intanto per l'occasione si era presentato il progetto del cd-rom con lo "schietto vecchione", che però poi non è stato accettato, peccato, si cercavano gli sponsor per farlo... Però niente, loro fanno 'sta roba qua, come fanno loro voglio dire, con due tre notini, niente di che, solo che, essendo scuola di computer ed essendo loro tecnologicamente in ogni caso sicuramente buoni... il marasma. Il marasma della cosa perchè tu vedevi poi ad un certo punto tutta la gente che andava computer per computer "ti amo" etc. adesso non mi ricordo nemmeno tutti quanti gli avvenimenti... Comunque avevano bloccato veramente tutto e fai conto per tutto quanto sto casino, la sera c'han tolto la corrente allo stand... Arriva l'elettricista e fa "Era cinque anni che non succedeva..." (risate grasse) Cioè una roba veramente storica... Cioè devo dire che, dopo mollati, ci sono state quelle attività fatte insieme, che è stato divertente... cioè il meglio forse della situazione...
Insomma quand'è che ci dai un pò di questo materiale??? Quand'è che ti veniamo a trovare??? Visto che col computer sei bravo, anche via mail... scannerizza... comprimi...
No, no, figurati, non è quello... come si dice? Più che altro fai conto che sono... non posso dire che esattamente pigro sia l'aggettivo giusto... ma fai conto che le foto che ho fatto negli ultimi cinque anni, le ho messe a posto praticamente nelle ultime due settimane... cioè tanto per dirti... alcune cose PARTO a mille etc. poi per concludere ci metto una vita. Avevo in mente una cosettina sul materiale, forse ho una scusa per andarlo a tirare fuori per intenderci...
E canzoni vecchie loro, prima dell'85?
Sì, sì, c'è, ce l'ho... Prima ti accennavo, c'è un pezzo che mi piacerebbe ritrovare ma non sono riuscito, che c'entra Marco, bastardo, perchè c'è stato un momento, veramente in epoca remota, in cui Elio aveva registrato una robettina con due persone che, una si chiamava Larsen, e l'altro non mi ricordo, insomma proto-proto-proto... proto-tutto. Aspetta forse che riesco a canticchiarla... come faceva?... faceva (canta) "Mi sento un poco idiota/ mangiando la carota / di fronte alla tv / pururu pu u u! / a! mm pee parara pà / parampapà..." ed era uno che si suicidava davanti alla televisione, si suicidava guardando la televisione; questo pezzo che per me è un mito, io ce l'avevo registrato da qualche parte. Ho fatto l'errore, io che non do mai niente del mio archivio, di dare la cassetta a Marco. L'ho recuperata penso due anni e mezzo più tardi, probabilmente un'altra! E quel pezzo non lo trovo più, avevo una speranza perchè quel pezzo l'avevo portato in una trasmissione radiofonica, speranza di trovare quindi almeno la copia della copia, e non ce l'ho fatta. Questo pezzo qua che non ha titolo, è stato registrato in situazioni strane, e mai più rifatto, questa è una di quelle cose che sarei pazzo di trovare. Però sì c'ho altre registrazioni, qualcosa in videocassetta, di roba ce n'è... non so la qualità ma tutta roba prima sicuramente dell'89... poi qualche vecchio manifesto... Il primo manifesto che hanno fatto loro, è stato fatto a Borgomanero, dai ragazzi che hanno fatto il concerto a Borgomanero. Carino, disegnato bene. Diciamo, dai, vedo che cosa viene fuori, ma poi soprattutto se sblocco 'sta cosa qui...
Questo è il quadro mondiale della storia... poi di micro avventure ce n'è un x... dovrei tirare fuori queste, adesso abbiamo fatto un percorso casuale, invece mi piacerebbe farlo un attimino fatto bene, perchè poi io ho bisogno di avere le cose in mano per farvi saltar fuori il ricordo...
Va bene dai, penso che avete un pò di materiale...
Beh vatti a fare un giro sul sito!
Sì, beh, appunto volevo farlo... perchè magari...
Un grazie al mitico Pierino Grussu per le innumerevoli "chicche" che ci ha regalato
e a presto per un nuovo incontro di persona o per le mille strade della rete!
(da sx: Verdemela, Pierino, Cica)
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