CARI EELST SIETE FINITI. DA UN PEZZO.

Panino
a cura di Panino

Più procedono gli anni, più ho nostalgia degli anni precedenti...
come quando in qualche "the fave" fa (quella parvenza d'opuscolo di cui la hukapan ha decretato l'annullamento anziché il miglioramento col pretesto di investire piuttosto sull'efficienza del portale carino per carità ma la telematizzazione in italia è ancora alla preistoria soprattutto al sud...) venne inaugurato uno spazio (subito boicottato e forzosamente dimenticato causa ignoranza degli utenti o scomodità delle argomentazioni) denominato "cadavere nell'armadio", ovvero l'angolo del delatore, come inaugurò duccio, mio ex-collega e amor d'un dì. eppure l'auspicato coro di "lagnanze connesse al mondo di eelst" (di cui si presupponeva nella detta rubrica), non si è mai verificato, nonostante da dire ce ne fosse e come...io adesso provo a metterci del mio, e se questo mio si unisce al loro (ovvero la loro squallida lettera di squallide novità sul faveclub recapitata alle fave), magari sarà la volta buona che qualcuno comincia a dubitare di questo giardino incantato in cui tante fave ancora si ostinano a sognare.

la fine degli elio e le storie tese è nota da tempo. ovvero dal giorno in cui è morto feiez e a nulla servì perseverare col retribuito onnipresenzialismo massmediatico.
gli eelst: una band che vanta innumerevoli tentativi di imitazione (non dagli altri, ma DEGLI altri), forse da intendersi, almeno fino a poco tempo fa, come padronanza di vasta erudizione musicale e come talento della citazione: vi ricorderete, ad esempio, dell'accenno di "yuppi du" di celentano, nell'intro di "cavo"; della divertita inclinazione della vocalità del cantante elio a quella di morandi e di celentano stesso (e in fondo la musicalità di questi ultimi si nota più d'una volta, come nel refrain della "saga di addolorato"); della jethrotulleità dei fraseggi flautini; degli assoli vivacemente bryanmayani di cesareo; delle atmosfere di "supergiovane", imperniate sul modello compositivo di buscaglione/chiosso; degli allegri atteggiamenti alla new trolls di "sunset boulevard" (con timbro e tremolii alla nico di palo)... ma come sottacere sulle manovre delle ultime produzioni? non dimentichiamoci (riallacciomi a quanto già dimostrato in "the fave" n.4) del crogiolo di ombre del passato musicale che è "tapparella", con tanto di richiamo finale alla 'smoke on the water' già egregiamente attuato in precedenza persino dai green jelly in "three little pigs"; degli ingenti debiti, da parte del civaschi, nei confronti del solo di "shine on you crazy diamond" di dave gilmour, in almeno tre momenti ("sogno o son desktop", "caro 2000" e in "servi della gleba" dal vivo); del prestito degli stilemi rachmaninoveschi per il tema di "farmacista" (lo si verifichi nel recitativo); dell'evidente impronta di "tubular bells" di mike oldfiled nell'incipit di "presidance"; della ricostruzione di suggestioni di 'aprite le finestre' in "la bella canzone di una volta", che poi non può fare a meno di ricordarci (e il civas lo sa) 'le cose in comune' di daniele silvestri (provate a canticchiarcela sopra...). insomma, le 'cose in comune' sono davvero tante e sottile è la linea che disgiunge la genialità dal far verso agli altri o a se stessi. mi basta ripensare agli scontati giochi di assonanza nei testi di "nudo e senza cacchio" o "psichedelia"... anche il video di "tapparella" è una delusione: siamo ai livello di 'fotoromanza' della nannini girato da michelangelo antonioni in pieno stato vegetativo.
preferisco e rimpiango i tempi in cui trovavamo un po' di 'la coppia più bella del mondo' in "cara ti amo" e un po' di 'solitudine' della zanicchi in "cavo

"craccracriccrecr" è il rumore del corpo che cambia o piuttosto quello dell'ispirazione che si intartarisce? non saprei: ma di sicuro non si merita questi 20 euro. già perché l'identità di businessmen sembra ormai prevaricare le tante qualità degli eelst: perché ad esempio una convention in primavera (dove poi?) e non come al solito in inverno? Magari perché così sono sicuri che tutte le fave partecipanti avranno pagato il rinnovo.
mie care fave, lasciate perdere gli elii e piuttosto armatevi di Zappa.

 

I Dolori del Giovane Wilhelm