Onko Kemio e Donatella |
a cura di
Panino |
il dolore è secreto dal tumore
il tumore lo leggo negli occhi di mia madre
le lacrime, mamma, sono un altro discorso dal pulpito
di chi è solo triste come te ma al contrario di te non
ha paura.
la paura scende sotto lo zero - un posto di blocco sul
ciglio delle ghiandole lacrimali: il tuo pianto è
sospirato e attende il rilascio di patente e libretto
del tuo carcinoma...e allora sarà peggio - si piange
quando si può.
ma gli occhi lucidi dovranno sparire presto: forse
dopo l'effetto dell'anestesia, quando il chirurgo
onkologo pronuncia il tuo nome, il
kemiorisveglio...allora sarà peggio, per cui la
lucidità dovrà essere nella mente, non più nei bulbi.
kemio è affascinante e perversa: un principio di
suicidio che deve disarmare onko, ma non te, mamma:
devi essere più furba e spietata di lui
vivi questo mezzo anno di ciclo velenoso come una
simpatica canaglia che vuole liberarsi della scuola:
fingi la nausea, fingi il vomito, fingi la debolezza,
fingi la caduta dei capelli, fingi il dimagrimento,
fingi l'ispessimento dei vasi sanguigni, fingi la
tetta sinistra mancante e il preside sig. sbraffo ti
dispenserà dal tuo male vita natural durante e tu
schizzerai fuori, ti farai un'immensa risata, che
prelude all'imbarazzo della scelta di vivere...perché
fuori dall'ospedale è scientificamente provato che si
sta meglio
fatti cacciar via a calci in culo, il prima possibile,
per cattiva condotta...fai sega per sempre dal s.
eugenio: a quarantott'anni suonati nessuno ti sgriderà!
I Dolori del Giovane Wilhelm
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