IL CARNEVALE DELLE BESTIE
Genova - Teatro dell'Archivolto - 1 aprile 2001 |
a cura di
Elena |
Nel giorno tradizionalmente dedicato agli scherzi, Elio delle Storie Tese non poteva che esibirsi in un
repertorio ironico (oltre che classico), vestendo abiti insoliti sia perché inconsueti, sia perché raramente
indossa copricapi a forma di pizza gigante o maschere da animale senza nome.
Sembra che diverse persone amino specificare che l'Elio di cui si parla è proprio quello "delle Storie
Tese", quasi che senza il gruppo perda un po' la sua identità più popolare, quella di cantante
mattacchione, vincitore di Sanremo con "Italia sì, Italia no"(si mormora che abbiano truccato i voti),
quello che sale sempre sul palco salutando il pubblico e la città che lo ospita in mezzo a tripudi di cori,
ovazioni e insulti amichevoli.
Ma Elio ha una sua ragion d'essere anche fuori dal palco delle Storie Tese, come ha saputo ben
dimostrare al teatro dell'Archivolto a Genova. Qui infatti si è esibito nello spettacolo "Il carnevale delle
bestie" di Saint-Saens, accompagnato al pianoforte dal maestro Enrique Mazzola e affiancato in alcuni
duetti dal soprano Sabrina Vitali.
In realtà lo spettacolo non si limitava agli animali , ma presentava anche arie popolari italiane come
"Fenesta ca lucive", "Bambola", "A Copacabana" e asiatiche come "Akuorè Nashitulà" e "Magi Bo Ge",
classiche d'autore come "La calunnia" di Rossini e classiche d'autore disneyano come "Crudelia Demon" e
"Alleluja, tutti jazzisti!".
La vena simpatica insita in questi brani è stata portata alla luce da Elio in modo scanzonato e
divertente grazie alla sua interpretazione vocale, facciale e corporale che vedeva spesso l'aiuto di
capelli, parrucche e abiti desueti.
Il carnevale delle bestie ha visto comparire anche qualche brano il cui testo è stato composto dallo
stesso Elio, come ad esempio "Uomini con i capelli lunghi" e "Il criceto".
Ricordo quando Elio propose quest'ultimo pezzo a Montepulciano in occasione del cantiere
internazionale d'arte - guarda caso - di Montepulciano, la scorsa estate.
Alla fine dello spettacolo una giornalista si soffermò a chiedergli quali fossero i suoi brani preferiti e
lui rispose che trovava assai divertente "Il criceto", animaletto piccolo e cattivello, sempre pronto a
mordere le dita: "Ne avevo uno anche io", specificò il cantante "poi mi è morto. Si è suicidato tirandosi
dal terrazzo".
Io non so se la storia fosse vera o inventata, ma ricordo la faccia dispiaciuta della giornalista e quella
forzatamente seria di Elio che tentava di non farsi trascinare dalle risa di noi fave che assistevamo
all'intervista.
Ecco, l'Elio della serata del 1° aprile l'ho rivisto un po' così: scherzoso e divertente, capace di
rendere l'interpretazione di un brano attraverso il canto e la recitazione così da intrattenere, affascinare,
incuriosire il pubblico (anche quello più serioso) in modo divertente e trasgressivo.
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