Concerto di Firenze del 4 Aprile 2000

Verdemela
a cura di Leesa, Clara e Verdemela
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Per poter al meglio comprendere l'atmosfera che regnava al Tenax di Firenze, almeno a sinistra della prima fila, è giusto cominciare la nostra narrazione dalla partenza. Appuntamento alle 11.00 vicino l'Università, ma la pioggia, ed il conseguente traffico, impediscono alla Mela, a bordo della sua Ford Fiesta di raggiungere il luogo concordato prima delle 12.00. Il viaggio, comunque, comincia con la formazione Verdemela alla guida, Clara come secondo pilota, mentre Lees@ e Gabriele, sul sedile di dietro, ricordano un po' i pupazzi del Muppet's Show, per via dello stereo che elimina l'audio ai loro discorsi. Dopo due ore esatte di viaggio, sotto la pioggia battente, e dopo che Gabriele ha donato alla Mela il nuovo soprannome di "Piedino", arriviamo a Firenze, dove veniamo gentilmente accolti da Francesco, carissimo amico della Mela, che cogliamo l'occasione di ringraziare per: averci offerto il bagno di casa sua, per averci fatto mangiare le linguine alla Amatricina, senza dover, nemmeno lavare i piatti, per averci accompagnato al Tenax, se no minghia eravamo ancora in via Pratese a girare!!! Giunti al Tenax, ci rendiamo conto che il sound check è finito e che gli Elii si apprestano alla cena. Con grande gentilezza, Faso decide di "saltare" la cena, offrendo a Clara e Lees@, con il supporto morale della Mela, la possibilità di effettuare l'intervista per il nostro "prestigioso" sito. Dopo aver posto le domande ed aver ricevuto le esaurienti risposte, usciamo dal Tenax per permettere agli Elii di prepararsi per il concerto. Una volta aperte le porte, riusciamo addirittura a "conquistare" la prima fila, mentre Gabriele, animo votato alla musica, decide di sistemarsi sulla balconata, per poter "almeno questa volta, sentire il concerto"... questi musicisti!!! :o) Nell'attesa del concerto familiarizziamo con le fave del luogo, alcune già vecchie conoscenze dei viaggi in favebus, per la convention, altre piacevoli new entry. I nostri beniamini si sono fatti attendere a lungo, iniziando lo spettacolo ben oltre le 10, ma si sono decisamente fatti perdonare con due ore e mezza di gran bella musica e una scaletta veramente ricca. Si spengono le luci e parte la sigla dell'eurovisione, suonata con i flauti doldi e le melodiche, seguita subito dal primo medley che contiene "Out into the daylight", un brano strumentale di Mike Rutherford, prima bassista e poi chitarrista dei Genesis, "il ballo dei Barlafus", cover di "Time Warp" del Rocky Horror Picture Show e già sigla di Mai dire gol, la cover dei Dik Dik "Help me", già contenuta in Peerla, che viene legata a "l'astronauta pasticcione" da un rap sui problemi fisici dell'astronauta che si ritrova solo e infreddolito nello spazio. Segue "Tonza Patonza", introdotto dalla "batteria vocale" Faso, "Urna", che viene arricchita da richiami a "september" degli Earth Wind & Fire, l'inedita "Buona giornata", cover rivisitata dei Ricchi e Poveri che riprende anche la sigla del telefilm degli anni '70 "Mork & Mindy" e si conclude con "Unanimi" e "Sing a song", sempre degli Earth Wind & Fire, in cui però i cori riprendono versi di "unanimi" e di "Buona Giornata". Dopo aver ripreso un po' fiato e aver salutato il Tenax si riprende con "Psichedelia", tratto dalla colonna sonora del film "Tutti gli uomini del deficiente", in cui Lucio Dalla viene sostituito da Rocko Tanica per la strofa cantata e dal flauto di Elio per i caratteristici vocalizzi; segue "Discomusic" che vede la partecipazione del Mangoni-cubista come nel tour estivo del 1999, e la sempre bella "Carro"; si continua con un'altra canzone che da molto tempo non sentivamo piuuuuuuuuuù (eh, l'ha introdotta così), cioè "Milza", che viene legata alla nuova "Acido Lattico". Inizia ora il momento "Craccracricrecr": un po' di trambusto sul palco e il Maestro-Mangoni dirige "Il dottor speziale" che vede Faso nel ruolo dello speziale, Cesareo in quello della signora con il mal di denti ed Elio nei panni del tossicodipendente e anche un po' ultrà; si parte poi con "Farmacista" che vede la presenza del Mangoni-farmacista, seguita da "Evviva/La visione" con la partecipazione di MC Mangoni e "Caro 2000". Si ritorna poi al passato con "The peak of the Mountain", che poi è stata in parte ripresa e cantata da James Taylor in "First me, second me" dell'album "Eat the phikis", in cui il dottor Stramangone aiuta coloro i quali si trovano in difficoltà con la canzone cantata in inglese mostrando al pubblico i cartelli con la traduzione in italiano. Si continua con due canzoni tratte dall'ultimo "TGUDD": "Yes I love you" e "L'indianata", un brano "gezz", un nuovo genere che si rifà al jazz: dove il jazz improvvisa le note, il gezz usa una base musicale fissa e improvvisa il testo; in questo caso viene usata la tecnica dell'indianata per parlare del problema sottovalutato dell'alcolismo delle casalinghe. Viene poi eseguita "tvumdb" che vedeva nell'originale di "Eat the phikis" la partecipazione di Giorgia, qui sostituita talvolta da Elio, da Rocko Tanica e anche dal pubblico che cercava di fare i controcanti, alla fine della quale viene istillato nel pubblico il dubbio che tutto lo spettacolo sia in playback con una simpatica scenetta tra Elio e Faso. Ma era solo un espediente per lasciare il tempo ai tecnici di preparare il palco per la parte forse più speciale di tutto il concerto: il megamedley "Perdo anche l'ultimo dente e cerco di riavvitarlo" eseguito unplugged con la tecnica del saggio delle medie, usando cioè strumenti tipici delle medie (il flauto dolce) e strumenti giocattolo, come la melodica, le paperelle e le manone, l'ovetto, il piano della chicco, ma anche un banjo e una chitarra elettrica, suonata eccezionalmente da Rocko Tanica. I componenti del gruppo sono seduti in fila davanti al pubblico e dietro di loro si esibisce il Mangoni-Campione Italiano di marionette rubate ai nipoti. Il pezzo è un po' rivisitato dalle prime versioni e infatti cita Gennaro d'Auria e Piero Pelù (che nei Litfiba non canta più) e comprende in ordine l'inedito "Sciur Francesco", "Abbecedario", "La Presidance" in versione solo strumentale, "Settore giovanile targato travagliato" eseguito anche in una versione che richiama "Radio ga ga" dei Queen, "la Terra dei cachi" in versione strumentale e infine "Arrivederci". Nell'ultima parte del concerto assistiamo poi ad uno spettacolare assolo basso-batteria, seguito da "rock & roll" in cui Elio compare con una canottiera con la scritta "Rock" e si prodiga in uno scandaloso duetto-balletto-scenetta con MC Mangoni, "burattino senza fichi" e infine la cover di Frank Zappa "tell me you love me". Qualche minuto di pausa in cui tutto il locale ha invocato a gran voce "forza panino" e il gruppo torna sul palco per tre strepitosi bis: "Nudo e senza cacchio", la strepitosa "Mio cuggino" e il classico "Tapparella" senza la quale non si può davvero concludere un concerto di Elio e le Storie Tese. Giusto il tempo di riprenderci e arriva la Bolbo a radunare le fave per portarci nel backstage, ricavato in una specie di corridoio con qualche divanetto (su uno dei quali lo stanco Rocko si era adeguatamente spaparanzato) e qualche panino. Due chiacchiere qua e là, i complimenti d'obbligo per lo spettacolo davvero bello e Lees@ e la Mela sono anche riuscite ad agguantare Jantoman per intervistarlo, come potete leggere nell'apposita sezione del sitarello. Clara intanto girovagava ed è arrivata giusto in tempo per partecipare alla foto di fine-intervista J. Ma il gruppo aveva da fare la mattina dopo e ci ha dovuto abbandonare abbastanza presto, peccato! Altre chiacchiere accompagnando Faso al pullman che hanno visto Clara, Lees@ e Gabriele come portaborse del bassista e alla fine ci siamo messi in viaggio anche noi, alla volta di Roma, stanchini ma contenti.

 

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