Essere donna oggi

 

Tu, cinque giorni di tristezza
e poi corri incontro alla vita.
Tu - io? - col tuo paracadute,
ti getti in volo e vai - 'zo vuoi?
Atterri nel giardino di casa,
poi ti muovi sicura e fresca
come in un mattino di primavera.

Nella tua cameretta
c'è un signore che aziona la pressa
suoi tuoi piccoli amici di ovatta
che invocano aiuto,
ma lui te li ruba e va via.
Tu piangi e insegui i tuoi
morbidi, teneri, fradici
tappi per la figa pelosa.

E da oggi i tuoi tappi per la figa pelosa
li trovi anche in confezione magnum
da ottanta pezzi;
i suoi bei sigaroni morbidoni.

Ma vorrei farti una domanda:
ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni?

Shh. Dormi adesso. È tutto finito.

Protagonista del mio tempo,
protagonista della mia sessualità.

Essere donna oggi,
vivere il prodigio del tuo ciclo mensile
ostentando sicumera.

Essere donna oggi,
aspirare al ruolo che la storia ti deve:
quello di simpatica,
paciosa, imprevedibile
nocchiero di un veliero proiettato
verso il mare del duemila
al grido di "Cazzo, subito!".

Hey, I catch you in the way,
sing oh hey, shandu hays, uidisais,
the faith in the form before you yaps.

Essere donna oggi,
non più cagafigli, bensì dolce
e caparbia cagatrice dei tuoi figli.
Come Loretta Goggi nella Freccia Nera,
o in Maledetta Primavera mente autonoma.

Donna, roccaforte
quando il flusso è più copioso,
sbarazzina quando è il caso
o marangona di un clitoride mai domo,
al grido di "Hah ggh ggh aaaa ssiiii!".

Ma vorrei farti una domanda:
ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra:
hai le mestruazioni?

Protagonista del tuo tempo,
protagonista della tua sessualità.
Protagonista del tuo tempo,
protagonista della tua sessualità.
Piccole donne, grandi labbra;
piccolo uomo grandi labbra apprezzerà.
Probabilmente non mi accoppio,
ma le tue trombe di Falloppio suonerò.
Protagonista del tuo würstel di cotone.
Nananananananananananananaaaa. 
 
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