Nubi di ieri sul nostro domani odierno (abitudinario)
Sono abitudinario, leggo la targhetta sopra l'ascensore: qual è la capienza, quanti chili porta, poi si apre la porta e non lo so già più. Sono abitudinario, e se mi soffio il naso devo controllare quello che ho prodotto, quanti chili pesa e se c'è del pericolo per l'ascensor. Seduto nella vasca, emetto certe bolle che, salendo a galla, corron sulla schiena fandomi felice; giunte in superficie non mi piaccion più. Sono abitudinario, non mi giudicate, siete come me. E adesso un lieto ritornello che non c'entra un cazzo, ma che piace ai giovani: Ditemi perché se la mucca fa mu il merlo non fa me. La nostra vita è una sciarada, sulle prime sembra xxxxyx, e invece è zxxyxz. Ditemi perché c'è un dirigibile marrone senza elica e timone dentro me. Quando c'ho la ragazza faccio la conchetta per sentirmi il fiato, sto vent'anni in bagno, penso che si chiava, dopo non si chiava e non mi lavo più. Cerco nelle mie narici una testimonianza delle mie radici, ma vi trovo un fico e lo dovrò spalmare sotto qualche banco, come in gioventù. Questi sono i miei costumi, vendo paralumi, siete come me. E allora un altro ritornello che non c'entra un cazzo, ma che piace ai giovani. Ditemi perché se la mucca fa mu il merlo non fa me. "Hi, we are Wayne Jackson and Andrew Love, the Memphis Horns!" "Hi, I am the Rararors!" "Big Trouble!" "Thank you!" Ditemi perché c'è un dirigibile marrone senza elica e timone dentro me. Giunto al termine del giorno, cerco fra le coltri un poco di speranza. Peto in abbondanza, non ho più sgomento, lieto mi addormento ebbro dei miei gas. | |
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