Lo Spigolo di Kranpo - n. 17

Kranpo
a cura di Kranpo

Bentornati.
Anche stavolta ce l'abbiamo fatta e incredibilmente siamo tutti qui per un nuovo, fondamentale e imperdibile spigolo, proseguendo come promesso esclusivamente la saga più invidiata della rete (attento a te Lucas...)! Perciò bando alle ciance e non perdiamo altro tempo, perchè incombe affascinante ed erogeno come sempre il nostro eroe preferito con la nona attesissima e shockante puntata de...

"THE PERILS OF MISTER EASTER"

Riassunto delle puntate precedenti: Durante la festa in Val d'Aosta della Principessa Compressina, un ignominioso tranello viene messo in atto: distraendo il noto investigatore dell'improbabile Daxter Easter con quattro pupazzi travestiti da difensori del Milan, il povero colonnello Muesli viene assassinato. Un misterioso nemico, autore della macchinazione, minaccia apparentemente i membri di una ridicola congrega depositaria di un terribile segreto. Per salvare il mondo c'è un unica speranza: portare l'ultimo sopravvissuto della setta, il tenente Jay Friday, dal fantomatico e disperso professor Fotone. Così dopo aver reclutato le sue tre indispensabili aiutanti, Lady Chatterbox, Senorita Manzana e Visa, e dopo essere scampati miracolosamente a mille pericoli, i nostri eroi raggiungono finalmente il laboratorio segreto del professore. Ma l'ennesima sorpresa è in agguato: non esiste nessuna setta e alcun segreto, infatti Friday si rivela un traditore e cattura Fotone per gli scopi mefistofelici del suo padrone: il Diabolico Dottor Marko! Costui ha progettato infatti un misterioso macchinario per conquistare il mondo, in grado di funzionare solamente utilizzando il povero scienziato. Così i nostri eroi pronti a salvare Fotone e a sconfiggere il loro avversario cercano un mezzo per raggiungere il covo del malvagio, nascosto a Bujho do Culo nell'immaginario Stato del Brasile; ma trovato un imprevedibile aiuto nel giovane e simpatico Capitan McQueen due nuovi problemi insorgono: l'aereo recuperato sembra inutilizzabile e, cosa peggiore, incombe la letale minaccia dell'abominio delle montagne... il terribile Trakratrakra...

Capitolo IX di XIII: "Sperduti!"

"Maremma banana!!! - continuava a gridare l'impaurito ma indomabile Capitan McQueen - Fuggiamo cazzo! O questo ci divora!" e freneticamente strattonava la polo stropicciata dello stiloso mister Easter. "E aspetta cribbio! - ribattè il nostro spazientito - Guarda che siamo in grado di spaccargli il culo a questo qui... è poi così forte?" domandò superbo. "E che ne so?! Chi l'ha mai visto?! Nessuno l'ha mai affrontato, la gente fugge sempre..." rispose ingenuo McQueen, "Ah." si affrettò a commentare articolatamente Daxter e prima che potesse aggiungere altrettante brillanti elucubrazioni, il Trakratrakra apparve in tutta la sua imponenza:
si presentava come un omone con braccia, gambe e piedi nudi, indossava soltanto una camicia strappata senza maniche, però con un'impeccabile cravatta a forma di cravatta, e dei pantaloncini jeans anch'essi strappati ad altezza coscia; in pratica ricordava un Lou Ferrigno nei sdrucidi panni dell'incredibile Hulk, ma più sobrio, da aperitivo per intenderci. E mentre avanzava guardingo con occhietti penetranti ma paciosi, alla luce della luna si accarezzava con la mano una testa completamente glabra. Sembrava Marlon Brando in 'Apocalypse Now'. I nostri eroi rimasero a bocca aperta, non era poi così terribile. Il silenzio imbarazzato fu prontamente interrotto dal Trakratrakra "Beh? - iniziò stupito con voce suadente dall'inconfondibile accento finnico - Perchè non fuggite? Non avete paura di me?", "Non mi sembri così abominevole... - rispose Daxter - dovremmo? Insomma vuoi mangiarci o no? Non abbiamo tempo da perdere!" terminò leggermente infastidito. "Non credo proprio, - disse stizzito l'omone - non voglio fare del male a nessuno io... anzi, ma chi ve se'ncula..." si lasciò andare nel proprio e caratteristico dialetto nordico; "Ma allora perchè girano quelle orribili voci su di te?" si intromise timidamente McQueen "Ehhh - sospirò l'omone - è una lunga storia... e anche se non vi interessa minimamente ora ve la racconto: sono sempre stato un fan dei matia bazar e questo mi ha penalizzato gravemente e dal punto di vista sociale e dal punto di vista umano... un giorno per tentare di farmi accettare per quello che sono e non per quello che ascolto, sono andato a un concerto dei marlene kuntz... che errore... se non mi fossi controllato avrei commesso un genocidio. Lì ho capito che in questo mondo non c'è spazio per tutti..." "Ohhhhh" commentarono teneramente i nostri eroi, colpiti nel profondo dalla drammatica storia, mentre lo consolavano con amichevoli paccate sulle robuste spalle. "Così - continuò il Trakratrakra - decisi di ritirarmi a vita solitaria e trovai questo meraviglioso posto incontaminato dove stabilirmi... per stare in pace, per non dare fastidio a nessuno... sapete il mio sogno è costruire un immenso campo di calcetto in erba sintetica di ventiquattresima generazione, dove tutti possano giocare gioiosi e senza freni! Con una bassissima probabilità di procurarsi traumi alle articolazioni... è un'utopia lo so, ed è anche la mia missione... ma sapete la gente è cattiva e basta qualche scheletro di animale, un pò di fantasia, un pò di tv spazzatura, due canne e un pizzico di onnipotente conflitto di interessi per cucinare un perfetto mostro abominevole..." "Ma scusa - chiese gioviale Daxter - perchè allora prima ruggivi come un leone marino ferito ma incazzato? Per tenere fede alla leggenda? Per essere lasciato in pace?" "No, - rispose un pò deluso l'omone - non stavo ruggendo... canticchiavo..." "Ah." commentò nuovamente mister Easter sempre più esaustivo. E mentre ancora tutti riflettevano sulla meravigliosa idea del campo di calcetto, il Trakratrakra riprese "Invece voi chi siete? Come ci siete finiti in questo posto davvero poco raccomandabile?" "Dobbiamo salvare il mondo! - rispose per niente enfatico Mr. Easter - Io sono il notissimo investigatore dell'improbabile! E loro sono le mie preziosissime aiutanti! Il ragazzino invece l'abbiamo appena conosciuto ma già ce ne fidiamo ciecamente... Dobbiamo raggiungere un posto ignoto ai più, l'immaginario Stato del Brasile! Un luogo terribile dove il mare è cristallino, ci si diverte sempre e natiche perfette ancheggiano sulla spiaggia... brrrrr, solo a pensarci mi vengono i brividi!" "In effetti..." ne convenne il calvo omone, "Ma il nostro aeroplano non parte! - continuò Daxter - E non abbiamo più tempo! Puoi aiutarci? Vedo del buono in te giovane Trakratrakra, so che potresti esserci di grande aiuto... e poi siamo prontissimi a fidarci ciecamente anche di te! Ma dobbiamo fare presto!!!" terminò il nostro con tono da film catastrofico tipo 'Troppo belli'. "Mmm, è un decisione importante questa... - argomentò il Trakratrakra - In effetti qui ho così tante cose da fare..." e un vento sibilante iniziò a soffiare, amplificando il silenzio improvviso generato da tale affermazione, mentre il volto dell'omone si deformava in disperate e angoscianti espressioni "Vengo! Ok! - urlò convinto ma terrorizzato - Vi aiuterò..." ansimò soddisfatto, e tutti applaudirono festosamente; "Forza allora - lo sfidò Daxter - risolvi il problema dell'aereo, forza... facci vedere che sai fare! Mio eroe del cazzo!". "Ah, - rispose il Trakratrakra raccogliendo la sfida - nessun problema, ometto denutrito, non c'è bisogno di ripararlo... spostate il mezzo in acqua e salite a bordo... vi ci porto io dall'altra parte dell'oceano: sono un provetto nuotatore!" e con sguardo fiero diede un buffetto al prode Mr. Easter; "Ok, amico... ok, amico..." incassò sportivamente Daxter mentre tutti gli altri erano rimasti piacevolmente sorpresi e impressionati dal carisma del nuovo alleato. In particolare il fascino del Trakratrakra aveva colpito una delle tre Diavole, ma adesso non ricordo bene quale... vabbè, andiamo avanti. Tutto venne approntato come detto dall'impavido omone e saliti a bordo, il Trakratrakra si legò con delle corde robuste trovate lì per caso ai galleggianti dell'aereo; così dopo aver preso un gran respiro e aver pregato il dio Crampo si tuffò nell'oceano profondo mulinando gambe e braccia a una velocità inaudita, sembrava un salmone affumicato ma tanto guizzante. Il nuovo mezzo estemporaneo partì a razzo, cioè proprio come un razzo, trascinato dalla veemenza incontenibile del calvo nuotatore che spingeva con un ritmo folle; in confronto gli Abbagnale raggiungevano la velocità di un pedalò. Fermo. Sulla spiaggia. "Cazzo!" disse sorpreso Daxter e "Cazzomerda!" ribattè McQueen che non voleva essere da meno; l'oceano era impietosamente solcato da una furia con la capoccetta pelata ma scintillante alla luce della luna. Nel giro di otto minuti e quattordici secondi il nuovo formidabile sestetto era ormai giunto presso le immaginarie coste brasiliane. "Terra! Terra!" urlò Lady Chatterbox in preda a una sconsiderata euforia; i nostri eroi erano arrivati e per la storia dei fusi, delle meridiane e di altre stronzate simili, il sole era ancora alto. "Ok - prese la parola Daxter mentre il Trakratrakra si riposava facendo un torneo improvvisato di nuoto sincronizzato, da solo contro tutta la nazionale cinese - ora dobbiamo raggiungere Bujho do Culo, che è una leggendaria cittadina immersa nel mezzo alla foresta pluviale... io non ho la più pallida idea di dove cazzo si trovi, quindi risaliremo il Rio delle Amazzoni fino all'indicazione per Bujho do Culo e poi improvviseremo..."
"Aspetta capo! - si intromise McQueen - Io ci sono stato a Bujho do Culo! Durante una tournèe estiva con la Juventus! Basta che mi portiate in un qualsiasi punto a cazzo di cane della sterminata foresta amazzonica e io vi guiderò senza problemi!" "Incredibile... - rispose Daxter - a volte ci sono certe coincidenze nella vita... che bello! Allora cosa aspettiamo? Forza sfaticato d'un Trakratrakra, risaliamo il Rio delle Amazzoni! L'avventura ci attende!" e giù sorrisi, sguardi e risate buoniste. "Ma attento, - proseguì improvvisamente serio Mr. Easter - non farti distrarre dalle terribili natiche delle immaginarie spiagge brasiliane o sarà la fine..." Così ascoltato il saggio suggerimento del capo, i nostri eroi si rimisero in marcia a un ritmo sicuramente più blando, incominciando lentamente a risalire il fiume. E non mi chiedete da dove iniziarono a risalirlo, perchè non lo so e non è importante, quindi andiamo avanti che c'ho pure la pasta sul fuoco. Oh.
Il fiume era tranquillo e rilassante, la vegetazione ospitale e mozzafiato, e contro ogni prevedibile e banale pronostico nessuna natica perfetta apparve mettendo a dura prova l'integrità morale del Trakratrakra. Pensate. Perciò in poche ore l'inusuale sestetto raggiunse la piazzola di sosta col cartello che indicava Bujho do Culo; il parcheggiatore addetto a quella piazzola fece cenno loro di avvinarsi. "Buongiorno signori, sono Vincenzino La Cacca, - li accolse il parcheggiatore - prego da questa parte e accostatevi più che potete grazie..." mentre compilava la ricevuta da rilasciare; era vestito con un costume da orso giallopiscia sul quale indossava una t-shirt rossa con sopra scritto il proprio nome. Insomma un tipico parcheggiatore che si può incontrare per qualsiasi strada di ogni normale città. "Vi tratterete molto?" chiese cortese Vincenzino "Fino al dopo cena, credo..." rispose saccente Daxter consegnadogli le chiavi dell'aereoplano, come se stesse andando in un locale di Umberto Smaila.
Dopodichè i nostri eroi si avviarono nell'interno della foresta con passo sostenuto, senza alcuna esitazione; e senza cogliere le importanti parole che stavano per essere proferite "Sono arrivati capo. - disse torvo Vincenzino mentre estraeva dalla pelliccia un cellulare che sembrava utilizzato come spiritoso ninnolo delle tenere e giovani ragazze di oggi - Ma non sono quattro, ci sono altri due inaspettati elementi maschili... uno è davvero abominevole, e l'altro è grosso e pelato... ma non tema, faranno poca strada..." e terminò con un ghigno satanico.
In quello stesso istante il sestetto marciava spedito nell'inospitale e intricata vegetazione, guidato senza dubbi dal buon vecchio capitano "Non ci metteremo molto - disse McQueen - siamo più vicini di quanto pensassi... ma una volta giunti che faremo?" "Semplice - rispose innocuo Daxter - spaccheremo il culo a quella gran pippa del Dottor Marko e libereremo il professore!"
"Ma non è pericoloso il nostro avversario?" s'intromise il Trakratrakra come se conoscesse perfettamente la situazione nonostante nessuno gli avesse spiegato nulla "No, - continuò Daxter - è attualmente il mio più acerrimo nemico e un mago della tecnologia, ma non si saprebbe cuocere nemmeno mille e quattrocento uova al tegamino... vedrete sarà una passeg..." D'un tratto l'amabile conversazione fu interrotta dalla voce di Visa "Fermi e zitti - disse guardinga - c'è qualcosa che non va... qualcosa si è mosso... qualcuno ci segue... credo..." e subito il clima si fece sospettoso; i nostri eroi si guardavano intorno cercando ogni possibile movimento o rumore, ma tutto sembrava sicuro. "Beh, mi sembra che sia tutto a posto..." disse cauta Senorita Manzana, poi un sottile sibilo si levò improvviso; e poi di nuovo il silenzio divenne assoluto. "Avete sentito? - disse Visa - Eppure non c'è nessuno... ehi aspettate un attimo, dove cazzo è McQueen???" Il capitano era scomparso. "Oh cazzo - sbraitò Daxter - ma che diavolo sta succedendo? Io non ho visto nulla! Non è possibile... Presto cerchiamolo!" E i cinque rimasti iniziarono a cercare dappertutto, chiamando il suo nome e indagando ogni traccia, eppure niente, in pochi secondi il capitano era sparito nel nulla. "Uffi! Non è possibile!... - disse preoccupato Daxter - anche questa è una trappola del Diabolico Dottor Marko... mannaggia alla pupazza..." "E cosa facciamo adesso?" chiese allarmato il Trakratrakra, "Non abbiamo scelta, - rispose l'imbattibile Mr. Easter - andremo avanti da soli! Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo raggiungere Bujho do Culo e sistemare quel dannato idiota! Restiamo uniti e attenti a tutto, non sarà semplice stavolta..." E così detto si rimisero immediatamente in marcia, scrutando ogni possibile anfratto puzzolente e sgualdrino della minacciosa foresta. Eppure non potevano notare l'invisibile e antropomorfa presenza che li seguiva perfettamente in silenzio. Ignorando questa minaccia Daxter camminava spedito senza alcun tentennamento poi, dopo una mezz'ora di marcia, d'un tratto si fermò bruscamente "Amici - disse austero - ho una brutta notizia da darvi: siamo già passati di qua, quello strano albero a forma di affetta-zucchine l'avevo già notato... dannazione... ci siamo persi..."...

CONTINUA...
 

Alla prossima!
Oi! Oi!

KRNP

 

Lo Spigolo di Kranpo