Lo Spigolo di Kranpo - n. 15

Kranpo
a cura di Kranpo

Torniamo a noi.
Dopo un'estate palindroma sono di nuovo qui per allietare i vostri pomeriggi davanti la tv; certo dopo il successo di pempompum sarà difficile ripetersi, ma a me piacciono le sfide. Vista la lentezza e la difficoltà con cui aggiorno questa rubrichetta, anche per questa volta dovrete sorbirvi esclusivamente la nuova puntata delle mirabolanti avventure del nostro Daxter Easter... Spero già dal prossimo spigolo di tornare ad annoiarvi anche con i miei irresistibili sproloqui... ah, dannazione così tante cose da fare e da dire e così poco tempo... vabbè in attesa dell'inizio della lavorazione di "DAXTER EASTER - THE MOVIE", ecco a voi la settima sconvolgente puntata de

"THE PERILS OF MISTER EASTER"

Riassunto delle puntate precedenti: Durante la festa in Val d'Aosta della Principessa Compressina, un ignominioso tranello viene messo in atto: distraendo il noto investigatore dell'improbabile Daxter Easter con quattro pupazzi travestiti da difensori del Milan, il povero colonnello Muesli viene assassinato. Un misterioso nemico, autore della macchinazione, minaccia infatti i membri di una ridicola congrega depositaria di un terribile segreto. Per salvare il mondo c'è un unica speranza: portare l'ultimo sopravvissuto della setta, il tenente Jay Friday, dal fantomatico e disperso professor Fotone. Così dopo aver reclutato le sue tre indispensabili aiutanti, Lady Chatterbox, Senorita Manzana e Visa, il nostro fascinoso eroe parte alla volta dell'Africa. Scampati miracolosamente ai primi pericoli i nostri eroi si ritrovano al'interno del Terribile Tunnel Misterioso, galleria scavata nelle profondità del monte Kilimingiaro, che secondo Kristo, il vecchio saggio dei guerrieri/parrucchieri Sargassi, li dovrebbe condurre nel laboratorio segreto del professore. Ma nel Tunnel bisogna affrontare tre terribili prove e la prima sembra già mortale...

Capitolo VII di XIII: "Il Professor Fotone"

Le parole di Daxter Easter risuonavano ancora trionfali nella caverna che ospitava la prima trappola del tunnel: "Lady Chatterbox ora tocca a te!", disse il nostro eroe col suo solito carisma; la Diavola Dassalto dai tatuaggi zoomorfi non se lo fece certo ripetere otto volte: "Ok, capo!". Con agile maestria Lady Chatterbox tirò fuori dalla borsa con lo stemma di superman un pericolosissimo freesbee con su la faccia dell'uomo-ragno! "Hhh mmnmnmddm dddido!" disse Moreeno (che voleva dire: Oh mio dio!) mentre Friday aveva la bocca spalancata per l'incredibile sorpresa; ma il meglio doveva ancora venire. Con eccezionale forza e perizia la Diavola dalle inesauribili risorse lanciò il letale disco alla destra del tremendo pendolo: affilato come un gilette sensor excel il freesbee tranciò la prima corda collegata alla trappola. Non solo, rimbalzando con energia sulla roccia e dirigendosi dalla parte opposta, mantenendo inalterata la forza rotatoria, si abbattè come una scure inesorabile anche sulla seconda cordicella. Era fatta. Con un assordante rombo la palla di roccia precipitò nello strapiombo e un estemporaneo ponte realizzato da Renzo Piano in ciliegio e alcantara si adagiò tra le due sponde. Una standing ovation partì spontanea da tutto lo stadio: grazie a Lady Chatterbox la prima prova era stata superata. Tutti si complimentarono festosamente, persino Moreeno tentò di lasciarle il numero di telefonino e Friday provò a toccarla dappertutto ricevendo solo pugni e calci. "Visto Friday?" disse Daxter con infantile boriosità "Noi siamo consci nel nostro valore! Non temere, porteremo a termine questa missione! Testa di..." e concluse inondandolo di puerili pernacchie, accusandolo di pederastia poco piacente e rivolgendogli innumerevoli gesti dell'ombrello. "Bene - poi disse - è il momento di andare! Non perdiamo altro tempo! Il percorso è ancora irto e periglioso!..." E il formidabile sestetto si rimise in marcia. Superato il raffinato ponte, il tunnel scendeva sempre più verso il basso; la temperatura stava aumentando fastidiosamente, sembrava quasi di stare nelle profondità di una montagna. L'atmosfera era pesante come in documentario: da un momento all'altro sarebbe potuto spuntare Alessandro Cecchi Paone. Brrrrrr. Accantonata in pochi passi questa indicibile prospettiva, la seconda prova si manifestò con tutta la sua inquietudine: una gigantesca porta di pietra sbarrava la via ai nostri eroi. Inquietante no? Sopra c'era scritto: "Qui dimora lo stregone Crepacuore. Se vuoi entrare bussa.". Questo sì davvero inquietante, no? Vabbè, comunque il nostro Daxter Easter non perse tempo e, ignorando le lagnose rimostranze di Friday, che nel frattempo aveva preso a puzzare come un capro sardo, bussò. E incredibilmente la porta si aprì.
Un salotto ben arredato e ben illuminato di gusto settecentesco si mostrò timido ai nostri eroi; pareti di libri e quadri incorniciavano un'ampia stanza piena di divani porpurei, scrivanie di legno antiche e tappeti persiani; in sottofondo l'ultima hit degli Slipknot. Il salone era vuoto. Appena tutti furono entrati la porta si richiuse fragorosamente, non c'era più via d'uscita. Daxter guardò intensamente le tre Diavole percependo un pericolo imminente; il suo sguardo da modello di lingerie femminile le mise subito all'erta. E all'improvviso una infernale risata echeggiò paurosamente; una risata rauca da vecchietto affetto da bronchite. La voce iniziò a parlare con un timbro stridulo, che ricordava quello di Sandro Mazzola dopo una sbronza e un'operazione alle corde vocali: "Benvenuti avventurieri temerari! Io sono il terribile stregone Crepacuore! Colui che con la sua voce fastidiosa causa infarti a tutti gli infelici che hanno l'ardore di affrontarmi! Come osate spingervi in questi luoghi? Il passaggio è proibito! Solo se risponderete correttamente al mio difficilissimo indovinello potrete continuare il viaggio! Altrimenti morirete!" A questa affermazione Friday si cagò sotto per l'ennesima volta. "Ed ora che avete varcato questa soglia - continuò la voce - siete costretti a rispondere! Entro venti minuti dalla mia complicatissima domanda, altrimenti... morirete!" Anche a questa affermazione Friday si cagò sotto per l'ennesima volta. "Bene - terminò la voce - questo è il mio irrisolvibile indovinello, ascoltate attentamente perchè è proprio difficile: Se verde è la fava e rosso il ravanello, ma il sole è giallo e il mare è blu, di che colore sarà la mia pupù?" Silenzio. E dopo il silenzio ci fu il panico: Friday iniziava a frignare biascicando sempre le stesse parole ("Non ce la faremo mai, moriremo tutti..."), Moreeno si inginocchiava a terra pregando in una lingua incomprensibile, Daxter e le tre Diavole invece predicavano calma cercando di ragionare "Abbiamo venti minuti, - disse frenetico Mr. Easter - non facciamoci prendere dalla fretta... Possiamo farcela! Cazzo, Ragioniamo!". Improvvisamente Senorita Manzana ebbe un'idea "Un attimo! - disse - In questa libreria ci sarà sicuramente il 'Libro degli indovinelli'! Se lo troviamo, basta cercare la soluzione!" Il geniale e brillante ragionamento non faceva una piega. Si misero subito a cercare. Il libro c'era. La diavola dall'attilata tutina verde sfogliava avidamente ogni pagina, la sua abilità nel consultare testi era nota in tutto l'emisfero meridionale. Ma il tempo ormai stringeva; alla fine, dopo diciotto minuti e ventiquattro secondi, si bloccò sorridente e urlò con sguardo allucinato e fiato grosso "Marrone!".
Senorita Manzana aveva dato la risposta esatta. La musica trionfale di "Rocky" partì gloriosa; palloncini e coriandoli inondarono la stanza; il pubblico in sala applaudì giubilante. Sembrava la stucchevole elezione di un presidente americano guerrafondaio qualsiasi. Una parete della libreria si aprì e un vecchietto arzillo, bassetto e dalla lunga barba, vestito come un meccanico della Ferrari, sbucò da una galleria nascosta. "Complimenti! Io sono Crepacuore... Bravi, ce l'avete fatta! Davvero incredibile!" disse sorridendo e stringendo la mano ai nostri eroi; la sua voce però dal vivo assomigliava a quella di Gianfranco Mazzoni. Poteri della magia della televisione. Comunque tutti erano felici e tutti si scambiavano sorrisi. E canzoni tv. Vabbè, scusate non ho resistito... Insomma anche la seconda prova era stata superata. "Attenti ora, - disse però Crepacuore - vi aspetta la prova più difficile: dovrete affrontare i frati sanguinari... nessuno sa cosa accade nelle loro grotte, ma nessuno ne è mai uscito..." Stavolta Friday riuscì a trattenersi. "Simpatico stregone bastardo - prese la parola Daxter - puoi darci qualche notizia in più su questi frati?" "Certo fottuto spilungone. - rispose Crepacuore - Devi sapere che due sono le fazioni che si scontrano: i frati gnappisti e i frati shanpisti. Prendono il nome dai loro leggendari fondatori, il frate Gnappu e il frate Shanpu; un tempo erano molto amici ma un giorno litigarono per un motivo misterioso e ci fu solo morte e distruzione. Da quel dì i loro adepti continuano ad alimentare una tremenda scia di sangue."
"Grazie per le ottime notizie, - rispose Daxter - allora noi andiamo. Puoi indicarci la strada più veloce per incontrare questi allegri fraticelli?" "Certo!" terminò lo stregone, indicando la galleria dalla quale era venuto. Così dopo baci e abbracci di rito l'eterogeneo sestetto riprese il viaggio.
Più camminavano più la tensione aumentava; probabilmente li attendeva la prova più difficile, e i nostri eroi ormai sentivano il successo dannatamente vicino. Anche Mr. Easter era diventato impaziente. Ma l'attesa era finita, infatti dopo pochi minuti di marcia il tunnel si allargava e terminava in una grotta; davanti a loro una piccola porticina di legno con ai lati due energumeni vestiti da buttafuori, muniti di auricolare e perfino di occhiali da sole. I nostri eroi avevano assunto la tipica espressione da punto interrogativo. Daxter decise di avvicinarsi con naturalezza alla porta, fischiettando un motivetto orecchiabile, come se lo stessero aspettando. "Prego, il signore desidera?" esordì il buttafuori di destra con una voce degna del film "L'Esorcista"; "Ma niente - rispose Daxter con faccia molta tosta - dobbiamo andare dai nostri amici frati... siamo attesi... c'è forse qualche problema?" Come al solito in questi frangenti il tempo sembrava fermarsi, tutti trattenevano il fiato e il sudore rigava le fronti di primi piani muti e sbilenchi. Ah, che immagine cinematografica. "No. - disse il buttafuori demoniaco - Noi ci occupiamo della selezione all'entrata." E dopo aver visto che c'erano tre uomini e tre donne, con sguardo accondiscendente continuò "Prego signori, di qua...", aprendo la minuscola porticina. Finalmente i sei entrarono; dopo aver percorso un corridoietto buio si spalancò davanti ai loro occhi increduli l'incredibile dimora dei frati: all'interno di una grotta immensa si estendeva un ecosistema a sè, con prati, foreste e ruscelli, animali paciosamente al pascolo e, perfettamente inseriti, divani, tavolini e bar tipici delle discoteche anni '80. Soffiava un clima piacelvomente primaverile e in sottofondo si poteva ascoltare "Obladi Oblada" dei Beatles; centinaia di uomini e donne svestiti da frati facevano in totale libertà qualunque cosa possibile. Correvano, ballavano, suonavano, cantavano, copulavano, si ubriacavano, giocavano a calcetto, facevano simpatici scherzi, dormivano. Tutto pareva lecito. Sembrava un meraviglioso, utopico eden. I nostri eroi avevano la bocca spalancata. "Capo, trasferiamoci qui!" esordirono festanti le tre Diavole all'unisono. "Ehhh..." rispose eloquente il buon Daxter. Nel frattempo un frate si era avvicinato "Salve viandanti! - disse - Posso esservi utile? Cosa vi porta in questo angolo sperduto?" "Salve a te! - rispose Mr. Easter - In realtà siamo solo di passaggio... (a queste parole ci fu un profondo mormorio di delusione) siamo alla ricerca di una persona dispersa... e qui ci aspettavamo un'accoglienza completamente diversa in effetti..." "Certo! La storia dei frati sanguinari vero? Forse è meglio che vi porti dai nostri capi... Seguitemi!" disse e concluse il giovane frate, conducendoli attraverso prati e boschetti. Tutti erano gioiosi e salutavano i nuovi ospiti, offrivano dell'ottimo cibo e tutti sorseggiavano una bevanda rossa che sembrava vino; senza dimenticare le perfette nudità che venivano gentilmente mostrate. Friday perdeva continuamente sangue dal naso. Dopo poco giunsero davanti un grosso capannone che sembrava il mitico Piper dei bei tempi andati; all'interno due frati erano stravaccati su un divano, circondati da donne bellissime. Uno era biondo e somigliava a una pantera da materasso, l'altro era moro e somigliava nel volto a David Trezeguet, nei capelli a Hugh Jackman in "X-Men". Alle loro spalle migliaia di bottiglie di quello che sembrava vino. "Venerabili, - disse il giovane frate - vi ho portato dei nuovi ospiti..." I due alzarono i calici verso i nostri eroi "Benvenuti! - dissero all'unisono - Noi siamo Gnappu e Shanpu e qui potete fare quello che stracazzo vi pare, ma sempre nel rispetto del prossimo... possiamo fare qualcosa per voi?" "Grazie per l'accoglienza, - parlò Daxter - ma siamo solo di passaggio (un altro mormorio di disapprovazione, stavolta più profondo, si levò dal gruppo)... siamo alla ricerca di un uomo, il professor Fotone! Il suo ritrovamento è di fondamentale importanza... ne avete qualche notizia?" "Certo! - il frate biondo - Appena fuori dalla nostra grotta c'è il suo laboratorio segreto! E' facile da trovare, ci sono le indicazioni!" "Perfetto! - rispose Daxter - Allora non possiamo perdere altro tempo! Dobbiamo salutarvi... ma una curiosità: la storia dei frati sanguinari?" "E' molto semplice, - cominciò Gnappu, il frate moro - è una storia finta che abbiamo messo in giro per mantenere questo paradiso incontaminato e stroncare gli animi di chi è indesiderato, tipo, che so, i Fichi d'India... E poi per chi passa le prove c'è comunque la selezione all'entrata... E' vero che litigammo, ma facemmo subito pace grazie a un buon bicchiere di vino primitivo... vino che non manca mai in questa vallata... Se volete potete prenderne quanto volete... (Lady Chatterbox, Senorita Manzana e Visa chiosarono con un 'Urrà!' e si scambiarono il cinque...) Comunque ci addolora che non possiate rimanere, qualora ripassiate di qua siete i benvenuti!" concluse Gnappu alzando ancora il calice. "Non dimenticate di farvi timbrare la mano, all'uscita!" aggiunse Shanpu, alzando anch'egli il calice.
I nostri eroi li salutarono calorosamente, scambiandosi gagliardetti e numeri del cellulare, brindarono col vino primitivo, e si diressero con passo veloce all'uscita della vallata. Anche la terza prova poteva ritenersi inaspettatamente superata. Imboccato un altro corridoietto buio, alla fine trovarono un'altra porticina e altri due energumeni vestiti da buttafuori. Si fecero timbrare la mano senza problemi, dopodichè uscirono dal monte Kilimangiaro. Finalmente erano all'aperto. E subito davanti a loro c'era un cartello a forma di freccia, con su scritto enigmaticamente "Laboratorio Segreto". Senza batter ciglio seguirono l'indicazione fin dentro un intricato bosco boscoso; faceva caldo ma in pochi secondi il cielo si annuvolò e un temporale si scatenò sui nostri eroi. Tuoni e fulmini illuminavano a giorno l'inquietante foresta. La tensione era salita e questa drammatica pioggia presagiva un inaspettato e sconvolgente colpo di scena. Nonostante tutto i cartelli continuavano ad indirizzare l'intirizzito sestetto e finalmente si ritrovarono davanti ad una capanna di cemento a acciaio apparentemente abbandonata. Moreeno deglutì. Daxter entrò seguito dagli altri: la capanna era vuota ma delle strane luci venivano da una stanza in fondo. I sei avanzarono. Nella stanzetta c'erano strani macchinari spenti e vecchi, tavolacci sporchi e pieni di cianfrusaglie anche organiche, alambicchi pieni di sostanze colorate collegati a circuiti intricati che producevano scintille. Qualche processo sembrava in atto. E, rannicchiato in un angolo, c'era il professor Fotone! Un pò sovrappeso ma smagrito, moro con barba incolta, prestigiose sopracciglia e dall'aria trasandata, indossava occhialetti da aviatore e un camice bianco sporco di sangue. Aveva le mani completamente bendate e anche il collo pareva bendato; era terrorizzato. "Fotone! - disse Daxter - Finalmente ti abbiamo trovato! Pensavo fossi morto... Abbiamo molte cose da dirti, ma va tutto bene? Che sta succedendo?" "Mr. Easter!... - rispose Fotone balbettando e con uno spiccato accento napoletano - Visa... Lady Chatterbox... come avete fatto a trovarmi? Io..." Ma si interruppe bruscamente; alla vista di Friday sgranò gli occhi "Ma siete pazzi?! Perchè lo avete portato qui?" continuò con tono allarmatissimo. "Ormai è tardi!" ghignò Friday, e con insospettabile agilità piombò alle spalle del professore, lo prese alla schiena e gli puntò una pistola alla tempia. "Se fate un passo muore! - disse spiritato - Mi avete portato proprio dove volevo! Il mio padrone aveva ragione, ci siete cascati come dei babbei! Vi ringrazio e vi saluto! Ovviamente se provate a fermarmi lo ammazzo!" E lentamente uscì dalla capanna. Daxter era rabbioso e non riusciva a capacitarsi del fatto che fosse stato infinocchiato come un novellino, e per la seconda volta. Improvvisamente un grosso elicottero piombò sopra la capanna: una scaletta venne calata e Friday e Fotone salirono. "Addio imbecilli!" disse tronfio Jay Friday e si lasciò andare ad una insopportabile risata. "Traditore!!!" urlò furiosamente Daxter, promettendogli una tremenda vendetta, mentre l'elicottero si allontanava velocemente. Sull'elicottero era disegnata una grossa "M". "Capo, - chiese altamente stupefatta Visa - ma che diavolo sta succedendo? Quel cretino di Friday ce l'ha messo in..." "Ci ha schifosamente usato e noi ci siamo cascati... - la interruppe amareggiato Daxter - evidentemente non esiste nessuna setta e nessun segreto... ma adesso basta, mi sono proprio rotto! E poi ora so chi è il nostro avversario!!!"...

CONTINUA...
 

Alla prossima!
Oi! Oi!

KRNP

 

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