Lo Spigolo di Kranpo - n. 12 |
a cura di
Kranpo |
Bentornati.
Sembra due mesi fa che ho scritto l'ultimo spigolo, mi giro un attimo, e beh...
cazzo è Natale! Immaginerete tutti la mia sorpresa nel vedere negozi addobbati, vie
affollate e gente impazzita; e invece no, nessuna sorpresa: cazzo era proprio
Natale... Che bello... poi mi giro ancora e cazzo è capodanno... certo la vita
scorre proprio in fretta... e come al solito in questo periodo, mi vengono in
mente solo brutte cose e blasfemie, apocalissi e fini del mondo; quasi spontaneamente
raffiora un malessere universale, mai sopito, di rifiuto, di rottura, inno offensivo
di oscene necessità. Ma io non mi nascondo, cedo a questo malessere e mi lascio
andare senza alcuna remora... così vi regalo questi versi striscianti risalenti a
tre anni fa:
fine vista come magico inizio
fine vista come tragica meta
d'un'era immolata allo sporco vizio
d'un'era nata su argini di seta
Il cimitero chiama anche l'uom sazio
seduto su un cesso dal dì che nacque
croce sul collo e lo squallido tizio
nella fogna di dio servile tacque
più non si spaccano le sanguigne acque
niente più troie nella santa stalla
niente più castrati arcangeli ovunque
più alcun triste martire nella folla
Aliti di morte tornano a galla
fetidi fiati mordono ogni testa
il cielo cede al botto d'una stella
e cade di schianto e gl'incubi desta
del cristian orgoglio niente più resta
persin la vergine non è più casta
il mondo s'apre come una puttana
al nuovo corso di quest'orgia insana.
Chiedo scusa in anticipo se ho offeso qualcuno. Ed ora l'attesissima quarta e
scintillante superpuntata del nostro romanzo d'appendice preferito, ovvero:
"THE PERILS OF MISTER EASTER"
Riassunto delle puntate precedenti: Durante la festa in Val d'Aosta della
Principessa Compressina, un ignominioso tranello viene messo in atto: distraendo
il noto investigatore dell'improbabile Daxter Easter con quattro pupazzi travestiti
da difensori del Milan, il povero colonnello Muesli viene assassinato. Un misterioso
nemico, autore della macchinazione, minaccia infatti i membri di una ridicola
congrega depositaria di un terribile segreto. Per salvare il mondo c'è un unica
speranza: portare l'ultimo sopravvissuto della setta, il tenente Jay Friday, dal
fantomatico e disperso professor Fotone. E l'unico in grado di compiere tale erculea,
rischiosissima impresa è proprio il nostro fascinoso protagonista... Ma prima di
partire alla volta dell'Africa, presso la tribù dei Sargassi, il nostro eroe deve
riuscire a reclutare le sue tre indispensabili aiutanti...
Capitolo IV di XIII: "Di Nuovo Insieme"
Il sole splendeva inutilmente sull'oceano cristallino che bagnava le malsane coste
della frazione di PassoScuro. Perchè questo ghignante e scomodo paesino, appollaiato
alle pendici della capitale del mondo, era tutt'altro che una meta ambita dai turisti
panciuti e untuosi dell'impero americano: un covo di manigoldi, un coacervo di
profittatori, truffatori ed efferati birbantelli, un inferno malfamato e miserrimo
dedito a intrighi incestuosi e a format televisivi di reality show; insomma uno dei
numerosi e purulenti buchi del culo del mondo. Questo era PassoScuro. E ci si viveva
da dio. Ognuno faceva il cazzo che gli pareva.
Il centro pulsante del paesino, luogo pullulante di mentecatti e rotti in culo,
era il famoso Locoss pub: un locale dedito alle sbornie e alle risse aperto 24 ore
su 24 che sembrava essersi fermato ai tempi del glorioso far west. Lampadari in
frantumi e tavolini sbriciolati erano all'ordine del giorno. "Ehi nano, muovi quelle
chiappe dal mio fottuto sgabello, o ti svito la faccia e la uso come bidè!" disse il
gigantesco John John John, borioso fusto del posto dall'enorme torace e dotato di un
canino d'oro in quella bocca sguaiata che raramente aveva parlato con un maestro d'asilo,
ad un minuto ed occhialuto omino che stava sorseggiando un'orzata al bancone. "Dai
Johnny lascialo perdere, ha quasi finito" disse placida Urusura, la giunonica barista
del pub, un pacifico donnone in grado però di tenere testa agli avvinazzati di turno;
"Non si preoccupi, guardi che so badare a me stesso - cominciò l'omino già affogato nel
suo sudore - Vede signore io ho tutto il diritto di sedermi dove mi..." ma John John
John solo infastidito da quella stridula voce l'aveva interrotto sollevandolo per la
prostata, ed era pronto ad assestargli un destro in mezzo a quei piccoli occhi color
merda. "Mi scusi" disse suadente una voce femminile "Non credo che quello che sta per
fare sia giuridicamente corretto." Una piccola e graziosa ragazza dai capelli rossi,
dallo sguardo color smeraldo, inguainata in una tuta di pelle color mela verde (o pino
silvestre adesso non ricordo bene...), sorrideva con aria inoffensiva al bullo
attaccabrighe. "Se non la smette immediatamente sarò costretta a portarla in tribunale,
e le assicurò che poi non potrà permettersi nemmeno la carta igienica... per il suo
bidè..." concluse. John John John scoppiò in una grassa risata e lasciò cadere l'omino
"Ragazzina, e tu vorresti farmi credere..." Non riuscì a completare la frase, la
ragazza in verde gli aveva assestato un calcio in mezzo alle vergogne; a quel punto
il putiferio si scatenò nel pub, gli altri ubriaconi si avvicinarono minacciosi. Ma
un'altra ragazza attirò l'attenzione su di sè: alta e snella, capelli corti castani,
occhialini da segretaria sexy, borsa di superman a tracolla, stivali da ussaro
londinese ai piedi, prima si schiarì la voce poi, con un sorriso allegro e disarmante,
agitò l'indice della mano destra come per dire 'no, no...'. "Poveretti" disse Urusura
mentre asciugava dei bicchieri: gli ubriaconi si scagliarono sulle due ragazze. Sedie,
tavolini e bottiglie sfrecciavano da una parte all'altra del pub, c'era un tale
bordello (leggi caos) che quasi sembrava di stare a Palazzo Chigi; solo un uomo
seduto in un angolo era immobile. Ammantato e incappucciato, si godeva lo spettacolo
degustando la sua cocacola media. E in pochi istanti lo spettacolo terminò: la maggior
parte degli avvinazzati giaceva a terra, mentre i superstiti avevano intavolato
tempestivamente un torneo di tresette facendo i vaghi; John John John era ancora
in ginocchio a consolare i suoi doloranti testicoli; le due ragazze ridevano al
bancone mentre si scolavano litri e litri di birra. "Vedo che non avete perso il
tocco" disse l'uomo ammantato togliendosi il cappuccio e sfoderando uno dei suoi
irrestitibili sorrisi; "Daxter!" cinguettarono in coro le due amiche "Sarà, non lo
so, una settimana che non ci vediamo! Che ci fai qui?!" disse Lady Chatterbox, la
ragazza alta e con gli occhiali. "Grandi e terribili cose sono in fermento mia cara...
il destino del mondo è in pericolo, e ho bisogno del vostro aiuto. Ho bisogno delle
mie tre Diavole Dassalto! Ma... un attimo, dov'è Visa???" domandò Daxter. "Visa si
è ritirata a vita ascetica... - rispose mestamente Senorita Manzana, la piccola
ragazza dai capelli rossi - dopo quella brutta storia in Guatemala non vuole più
saperne di avventure..." - "Dannazione! - riprese Daxter - Bisogna convincerla! Ho
bisogno di tutte voi! Dove si trova ora?" "Nella casa qui accanto..." disse la
giovane Manzana. "Bene! Andiamo!" finì il nostre eroe e i tre uscirono dal pub.
Nella casa accanto Visa sedeva sul divano con in mano una bottiglia di vodka al
tamarindo: prosperosa figliola dagli occhi nocciola e dai capelli ramati, ondeggiava
la testa lentamente agitando freneticamente il labbro inferiore; lo sguardo era perso
nel vuoto. Mister Easter spalancò la porta "Visa! - cominciò - Accipicchiolina, non
è questo il momento di rincoglionirsi! Mi riconosci? Sono io Daxter e ho bisogno di
te: il mondo è in pericolo, l'umanità è in pericolo, e solo noi possiamo salvarla!
Devi reagire! Non devi farti sconfiggere dal passato! Puoi farcela cazzo!" Visa alzò
lo sguardo e, dopo un attimo di esitazione, disse "Daxter, sei proprio tu?... Cazzo,
hai ragione, ok." E tutti e quattro si abbracciarono teneramente. "Solo un attimo"
disse Visa, e da un cassetto tirò fuori una maglia della AS Roma che indossò
voracemente "Ora possiamo andare" - "Bene - chiosò Daxter - Vi spiegherò la missione
mentre andiamo al noto aereporto di PassoScuro: si va in Africa!". In pochi secondi
erano già là: trenta agenti dell'organizzazione P.E.T.O. badavano al tenente Jay
Friday e al suo sottoposto Moreeno; il primo era uno squallido quarantenne secco
ma con la panzetta, dal ciuffo ribelle, che si atteggiava con pose da ventenne; il
secondo era un giovane taciturno, dalla corporatura ampia, dallo sguardo vitreo e
dai capelli pettinatissimi; insomma una gran bella coppia. Daxter fece le
presentazioni. "Tenente - disse - loro ci accompagneranno nel nostro viaggio; sono
le mie tre Diavole Dassalto: Lady Chatterbox, il terrore dalle risorse inesauribili;
Senorita Manzana, l'avvocatessa da combattimento; e Visa, la killer che uccide a
colpi di carta di credito. Avremo modo di conoscerci meglio." "Molto lieto" disse
Friday provando a broccolarle tutte e tre contemporaneamente, e ricevendo solo pugni
e calci. "Io conrh,a.. moltd pidjw..." disse Moreeno (il quale aveva un lieve difetto
di pronuncia e che voleva dire: 'Molto lieto di conoscervi splendide signorine, per
me è un vero piacere; spero proprio di diventare vostro amico') nell'incomprensione
generale. Terminate tutte queste cerimonie l'eterogeneo sestetto si imbarcò sull'aereo
pronto al decollo. Inevitabilmente i membri di questa compagnia si scrutavano l'un
l'altro, cercando di capire cosa avrebbe riservato loro questa imprevedibile avventura;
solo una cosa sapevano, dovevano trovare il professor Fotone. Ora però bisognava
riposarsi e raccogliere le energie, in Africa non sarebbe stato facile. Mentre questi
pensieri accompagnavano il volo già a buon punto e lo sfortunato Moreeno provava a
farsi portare un drink da una hostess (diceva "posdjd jdsnjk srussia?" cioè 'potrei
avere cortesemente un cocktail? che so un black russian?' ma quella non capiva, e
allora lui ribatteva "vorufh ptrpr jgfh drkk bmk?" cioè 'vorrei un drink qualsiasi
cortesemente, se non le è d'impaccio, ha capito adesso?' ma quella continuava a non
capire, così insisteva "pockcd trkk fbvkk kd k culo porghf fffht ddr!" cioè 'porca
troia rimbambita te lo ficco nel culo se non mi porti il mio fottuto drink!' ma quella
non capiva...), accadde l'imprevisto: un forte boato, uno scossone e l'ala destra
dell'aereo in fiamme. Il panico si diffuse immediatamente, tutti gridavano come pazzi,
come se Giuliano Ferrara nudo fosse apparso improvvisamente.
Friday si rivolse a Daxter "Cazzo! E adesso?" chiese apprensivo; "Iniziamo male -
rispose il nostre eroe - stiamo precipitando..."...
CONTINUA...
Alla prossima!
Oi! Oi!
KRNP
Lo Spigolo di Kranpo
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