Lo Spigolo di Kranpo - n. 7

Kranpo
a cura di Kranpo

"La vita è un campo di promesse il cui raccolto supera ogni speranza per chi non ha paura della propria coscienza"

(Mohammed, tifoso senegalese)

Molto vero. Ma le ingiustizie della vita vera sono sempre in agguato, le ombre della mediocrità non tardano ad oscurarci, e certe volte venire a patti con la propria insignificanza causa sofferenze insostenibili. Accettare l'insopportabile realtà irrita ed asciuga ogni sguardo, anche il più puro, innocente o entusiasta di vita; non è facile espellere il demone-rimpianto che raschia il profondo della propria anima. Così ecco che oggi vi inonderò con due mie "pregiate" creazioni: un'ode alla mediocrità o qualcosa del genere, ed un'intervista-verità ad un serial-killer. Non mi dilungo oltre, diamo libero sfogo alla tristezza, e consoliamoci con le parole del buon Mohammed.

 

"Ode alla Mediocrità"

Ma chi sei tu che ti alzi nella notte?
che nei tuoi sogni affronti le tue lotte
ma vivo non ti getti nella mischia
e non sai che vuol dir il verbo "rischia"
tremi se giunge l'ombra dell'eccesso
fingi ma fai la fine del represso

Rifuggi sia dai belli che dai brutti
non possiedi nè pregi nè difetti
cresci nella routine dell'esistenza
ti celi nella tua insignificanza
nessuno ti nota nella pochezza
l'abitudine ti fa da fortezza

Ambisci al dolce non aver pretese
t'accontenti e detesti le sorprese
mai ovvieresti al tuo triste trascinarti
disprezzi il piacere del migliorarti
nello specchio scorgi l'inutilità
che ti etichetta "uomo senza qualità"

Mentre eviti la gente e il mondo impazzito
mondo e gente ti evitano accuratamente
tu scansi la frenesia dell'uomo involuto
gli altri aborrono il tuo viver senza mordente

Ogni tuo secondo sembra sprecato
ma tu te ne infischi e godi ugualmente
non rimpiangi d'esser solo un fallito.

POSTILLA

Esiste un'altra incarnazione dell'uom mediocre
che s'affanna coi suoi sogni su per una corda
ma che ha sol incapacità e squallor fra le sue opre
altro non può essere che un pover'uomo di merda...

 

"Dialogo con l'Omicida"

GIORNALISTA: INNANZITUTTO IL TUO VERO NOME E LA TUA DATA DI NASCITA...

SERIAL-KILLER: Isaac Daei è il nome, sono nato il ventuno luglio del sessantotto.

G: PERCHE' SEI DENTRO E A CHE PUNTO SEI DELLA PENA?

SK: Sono dentro per omicidio plurimo, ho ucciso quattordici donne e un transessuale (non me ne ero accorto); sono cinque anni che sono qui, mi hanno dato sei ergastoli.

G: IN QUANTO TEMPO HAI UCCISO QUINDICI PERSONE?

SK: Dal '93 al '96. Ho iniziato quando avevo venticinque anni.

G: COS'E' CHE TI HA SPINTO A FARLO? UN TRAUMA INFANTILE O COS'ALTRO?

SK: La noia.

G: CIOE'?

SK: Ho avuto un'infanzia tranquilla e serena, pochi problemi, non mi ficcavo nei guai, mi interessava vedere la tv e leggere libri; poi sono arrivati gli amici e le ragazze, non tante ma mi sono divertito; ogni tanto qualche canna, due volte mi sono fatto una prostituta. Quello che fanno tutti.

G: A CHE ETA' HAI PERSO LA VERGINITA'?

SK: A diciassette anni, a una festa di un amico.

G: MAI AVUTO PROBLEMI CON LA LEGGE?

SK: Mai nulla, non mi interessava fare lo stronzo.

G: QUINDI LA "NOIA"?

SK: Dicevo, a un certo punto mi ero trovato un lavoro (in un'agenzia turistica) che mi assicurava un buon reddito; e una ragazza fissa, Angela, con cui stavo bene, era l'89 o il '90 se non sbaglio. Stavo prendendo una direzione ben precisa. E' stato allora che ho visto un film, "La Folla" di Vidor. Ho capito tante cose, mi ha fatto riflettere.

G: TI SEI RESO CONTO DI ESSERE UN MEDIOCRE, DI ESSERE UNO COME TANTI?

SK: No, proprio il contrario: ho capito di essere meglio di tutti gli altri, di essere superiore. Ma stavo conducendo una vita qualsiasi, noiosa, così ho deciso di dare una scossa.

G: COSì HAI DECISO DI DIVENTARE UN ASSASSINO?

SK: No, ho cambiato totalmente vita, lasciandomi andare ad ogni piacere e ad ogni desiderio, e teorizzando un nuovo ordine sociale.

G: HAI FATTO IL FILOSOFO?

SK: Più o meno, ho scritto tanto, dopo aver troncato con Angela ho fondato una comune, sono uscito dalle convenzioni di questa società e ne ho fondata una diversa. Andavo alla ricerca del nuovo. Ho anche viaggiato molto.

G: POI TI SEI STUFATO ANCHE DI QUESTO?

SK: Sì, avevo bisogno di superarmi, di trascendermi. Sempre. Per alcuni giorni ho anche sfidato la morte.

G: CIOE'?

SK: Preferirei non parlarne. Poi un giorno ho incontrato lei: bellissima, nera, una pantera d'ebano; così sofisticata ed elegante, volevo possederla, la volevo mia.

G: E LEI INVECE?

SK: Ho fatto di tutto, l'ho corteggiata con un impegno unico, unico, ma niente, mi rifiutava. Era un'ossessione per me, non potevo essere trattato in questo modo; così la sera dell'ultimo rifiuto, preso da un raptus, l'ho uccisa e me la sono fatta. Volevo possederla. Anche da morta.

G: QUANDO TI SEI ACCORTO DELLA FOLLIA CHE AVEVI COMMESSO?

SK: Subito dopo, ma non mi sono scomposto; dovevo pensare a come sbarazzarmi del cadavere. E mi venne l'idea, la sfida suprema.

G: LA SFIDA SUPREMA?

SK: Esatto, diventare un serial-killer, e grazie alla mia superiorità, farla franca. Così le ho cavato gli occhi per creare l'elemento seriale, oltre al modo in cui l'avevo uccisa (strangolamento) e al sesso "post-mortem".
Poi ho sistemato il cadavere in modo che venisse trovato.

G: QUINDI NESSUNA MOTIVAZIONE "VALIDA". SOLO UN GIOCO, UNA SFIDA SENZA SENSO?!

SK: Diciamo di sì. Una sfida emozionante e non solo, anche puro piacere e divertimento. E' stato intrigante procurarmi, in quei tre anni, le successive vittime, tutte rigorosamente nere e belle, strangolarle, violentarle, e cavar loro gli occhi; è stato piacevole prendere per il culo la polizia, la stampa, e tutto il resto, depistarli col mio genio.

G: MA NON TI HA MAI SFIORATO UN SENSO DI COLPA, UN MINIMO RIMORSO, PER TUTTE QUELLE POVERE ED INNOCENTI RAGAZZE? NON HAI MAI AVUTO DISGUSTO DI TE STESSO?

SK: No, assolutamente. Io sono meglio degli altri, superiore; mi servivano per uno scopo e le ho usate, ne avevo tutto il diritto e tutte le qualità per farlo.

G: DAVVERO CREDI DI ESSERE COSì INTELLIGENTE? PENSI DAVVERO DI ESSERE UN GENIO?

SK: Io sono un genio, sono davvero così intelligente, certo; e infatti ho vinto la sfida. Se non mi fossi costituito, non mi avrebbero mai preso, avrei continuato a fregarli senza problemi.

G: APPUNTO, MA SE SEI COSì INTELLIGENTE, PERCHE' TI SEI COSTITUITO?

SK: Per dimostrare la mia superiorità, per una nuova esperienza, per andare oltre, per prepararmi alla mia prossima sfida.

G: SAREBBE?

SK: Evadere ((RIDE, NdG)). Così da dare un'ulteriore prova della mia superiorità.

G: E DOPO?

SK: Poi si vedrà, uccidere il presidente, andare sulla luna ((SORRIDE SARCASTICO, NdG)); sono in grado di fare qualsiasi cosa, vedremo.

G: TU SEI PAZZO, LO SAI?

SK: Spesso follia e genialità... etc.etc., ma lo sai meglio di me, no?

G: HAI DEI MODELLI, DEGLI IDOLI, A CUI TI ISPIRI?

SK: Solo me stesso.

G: E COSA PENSI DI QUELLE PERSONE, SOPRATTUTTO RAGAZZINI, CHE SONO DIVENTATI TUOI "FANS", E TI ADORANO, E TI VEDONO COME UN ESEMPIO? LA TUA FIGURINA VA A RUBA...

SK: Che, come pensavo, sono esseri inferiori; hanno bisogno di qualcun altro per vivere la loro vita. E' molto triste.

G: UN'ULTIMA CURIOSITA': L'ULTIMA VITTIMA ERA UN TRANS, HAI VIOLENTATATO ANCHE LUI?

SK: Certo; mi ero sbagliato, ma perchè dovevo fare distinzioni? Non era una novità per me, d'altronde... aveva un bel culo.

G: ((...)) HO FINITO, NON HO ALTRO DA DIRE. VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?

SK: Sì. Vi stupirò ((SORRIDE, NdG)).

((... ME NE VADO, ABBASTANZA STORDITO; NON MI ERA MAI CAPITATA UNA COSA SIMILE. IL SILENZIO MI AVVOLGE; DOVREI FARLO, MA NON RIESCO A PENSARE A NIENTE. IL MIO SGUARDO VAGA NEL NULLA, E BASTA. r.l.))

tratto da "Interviste con l'Oscurità"
di R.L.

 

Alla prossima!
Oi! Oi!

 

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