Andiamo ad incominciare. "Guardiamo questo scrigno di grazie fiorentine,
-Ammira il suo sorriso sottile e tentatore,
O scalpello blasfemo, o sorpresa funesta!
-No, è solo una maschera, un seducente orpello,
-Ma, insomma, perchè piange? Lei così bella, ai cui
-O pazzo, non capisci? Piange perchè ha vissuto!
(Baudelaire "La Maschera") Volevo trattare di poesia in questo spigolo, perciò dopo Baudelaire, invece di dare voce alle mie composizioni in versi per oggi decisamente fuori luogo, ho pensato di mostrarvi qualcosa di nuovo. Si tratta di una poesia che Kazuko Shiraishi, un danzatore Butoh, ha dedicato a Yoshiyuki Takada, un altro danzatore Butoh, morto durante una performance. Non so se molti di voi conoscono il Butoh, prima o poi sicuramente ne riparlerò perchè è un argomento affascinante e sorprendente, magari con stralci di interviste agli artisti, foto e contributi di studiosi, comunque vi posso dire che è una forma di teatro/danza giapponese di genesi abbastanza recente (Tra gli anni '60 e '70) assolutamente d'avanguardia, estrema, eccessiva, molto difficile da definire, sicuramente di rottura, di rivolta, provocatoria, surreale, grottesca, senza regole precise (al contrario dei classici teatri orientali ricolmi di disciplina, convenzioni e obblighi) e senza uno stile omogeneo; basato sul corpo, sulla fisicità, sulla presenza, sul rifiuto, sull'autenticità, è una forma di spettacolo trasgressiva, da alcuni definita come un'anarchia distruttiva, irrazionale... negli anni poi si è frantumata in svariate correnti diverse tra loro, spesso corrispondenti ad un solo artista con il proprio stile personalissimo. Beh, riporto qui la poesia e una breve introduzione che spiega lo spettacolo e come avvenne la disgrazia. Amaro a volte il caso, mentre scrivo apprendo una notizia spiacevole: Carmelo Bene è morto. Un grave male l'ha portato via. Mi viene solo da dire, Dedicato a lui. "L'anima che trovò la pace nel cielo" Soffiando in un enorme guscio di conchiglia Ushio Amagatsu annunciava che i Sankai Juku (un gruppo
di danza Butoh. NdK.) stavano per esibirsi nell'"evento della sospensione". Dopo il debutto parigino nel
1982, questa caratteristica rappresentazione era stata eseguita almeno un centinaio di volte.
Non ho mai pensato a una morte simile,
Non un uccello, ma un uomo.
Egli ha vissuto, senza commettere errori
Il destino lo ha colpito,
Oh, spirito in ascesa,
(tratto da "Buto. La nuova danza giapponese" editori associati) Credo di aver terminato.
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