Come si parla di vips non c'è niente da fare: salta sempre fuori qualcosa o qualcuno che vede i miti
della loro vita come veri e propri simboli trascendenti e privilegiati che polarizzano le aspirazioni di una comunità,
creature elevate a ranghi impensabili e irraggiungibili, venerate e venerabili nella presenza di qualsiasi oggetto
attribuibile in un certo qualmodo a questi miti appartenenti ad un altro mondo, soprannaturale e lontanissimo.
E così nasce l'adorazione dei feticci, che non sono feti malaticci né fetidi pasticci, ma semplicemente
oggetti venerati, motivo di un rispetto irragionevole e fanatico.
C'è chi si trova a conservare per anni e anni mozziconi di sigarette dalle quali un qualche elio aveva tirato
una boccata in un glorioso e santo giorno appartenente ormai ad un passato remoto; c'è chi conserva come
una reliquia un asciugamano con il quale Rocco Tanica si deterse il sudore nel backstage di un qualche concerto
tenutosi in un qualche posto in quel giorno lì; c'è chi ricorda indelebilmente l'odore dell'ascella di Faso che,
sapendo che con i fans si può arrivare un po' da tutte le parti, si era sbilanciato a chiedere a qualcuno se era
vero che puzzava o no.
C'è poi chi, superato l'impatto iniziale, riesce a tornare nei binari e a riconoscere che … insomma… forse
non era proprio il caso di conservare quel lurido bicchierino di plastica per così tanto tempo solo perché una
sera Elio aveva pensato bene di dissetarsi usufruendo di quel mezzo, no? E forse ci si può anche mettere il
cuore in pace e cercare di non dispiacersi più tanto se si è stati costretti a pulire le lenti degli occhiali che
ospitavano trionfalmente delle pseudo impronte epidermiche di un qualche componente del complessino, rimaste
lì dopo che costui si era chinato a schioccare due bacetti di arrivederci sulle guance di una fantomatica fava.
Tutto sommato era anche un po' scomodo tenere gli occhiali in quelle condizioni.
Ma i feticci non sono soltanto le cose che mantengono un'impronta dei nostri miti.
In fondo ci sono anche delle parti fisiche vere e proprie che hanno raggiunto tale rango. Una per tutte: le
sopracciglia di Elio.
E poi ci sono gli oggetti che appartengono agli amati uomini del complessino, oggetti che loro stessi ci
ripropongono più e più volte, tanto che li hanno fatti diventare una costante insieme alla loro presenza.
Cerchiamo di fornire un esempio anche di questi… mmmmm… le magliette di Rocco, spesso attente a rispecchiare
una sfumatura della serata alla quale sta per andare incontro.
E così eccoci qui per raccogliere i feticci che ci piacciono di più, o sui quali magari possiamo anche
prenderci in giro, ora che siamo cresciuti un po'.
Ovviamente sarà difficile fornire un intero campionario di tutti gli oggetti fetish, ma non si sa mai fin dove
potremo arrivare.
Facciamo così: io vi propongo qualcosa di fetish per ogni amico del complessino, tanto per partire. Però poi
aspetto fiduciosa una mano anche da voi, per arricchire la cassaforte.
Se non avete proprio oggetti concreti, ma solo raccontini feticisti… vedete di mandarli lo stesso. In questo
caso però dovete assolutamente dire la verità, non roba tipo: "Io c'avevo un cotton fioc usato…" . Guardate
che poi ce ne accorgiamo, se dite bugie, eh?
Quindi: mandate, mandate, mandate. Certamente sarete meritevoli e i vostri feticci verranno esposti nella
vetrina telematica di questo bel sitino.
Bene, ho già detto assai.
Aspetto trepidante i vostri feticci.
Intanto beccatevi i miei. Questa prima puntata è tutta dedicata a Elio
e i suoi "tasconi".
Omaggi,
Elena
Vuoi inviare un feticcio alla Fava Etrusca?
Scrivi!
Rubriche
|