Il Panino Day
Crema - 22 settembre 2001 |
a cura di
Elena |
Panino day, Panino day,
tu sei molto birichino.
Tu sei accordi, preparazioni, prenotazioni, incontri, partenze, viaggi, arrivi.
Nebbiolina, cielo coperto, campi arati, aratri, strade, rotatorie, telefonate, saluti, baci
e abbracci, sistemazione per la notte, preparazione per la serata, allestimento del
palco all’aperto anche se minaccia di piovere, nuovi incontri favici e saluti eliici.
Tu sei l’accoglienza di Mangoni che fa allusioni di sapore sessuale sulla notte che
noi passeremo all’agriturismo, Ike Willis che arriva
e saluta, Cesareo che ci bacia e ci
ribacia, la macchina di Faso dalla quale proviene la musica del futuro CD della Biba
Band, Mangoni che crede di essere stato chiamato da Elio ma invece era solo la voce
di Elio che proveniva dalla macchina di Faso, Victor Cosma che si compra il
cappellino modello pescatore color verde militare presso il negozietto gonfiabile del
merchandising e lo paga 22.000 lire anziché 25.000 perché Christian ha spinto
affinché avesse “un forte sconto”, Alex Baroni che si rivolge a Cosma apostrofandolo
con un “Ehi, uomo, mi dà un chilo di esche vive?”, Lees@ e Szooma che ridono di
ciò insieme a me, Foffo che chiama ad alta voce e con gran foga Christian, tutto
contento perché Marok ha registrato di contrabbando il concerto della Biba Band a
Massa, mentre invece i musicisti credevano di aver perso per sempre i suoni
improvvisati quella sera per mancata registrazione da mixer, Christian e Foffo che si
arrabbiano quasi con Marok perché, sempre quella sera della Biba, non aveva chiesto
di attaccarsi al mixer, Elio che ci intrattiene per un po’, Jantoman che parla con
questo e quello, Rocco che vaga con un piumino rosso per il verde boschetto dove le
brave cantanti stanno ripassando i cori.
Tu sei il telone di fortuna in plastica un po’ verde e un po’ azzurra, posto a
protezione di tastiere, batteria e percussioni, la sistemazione in prima e seconda fila,
le foto scattate nell’attesa, Linus che si avvale delle simpatiche vallette Luca e
Stefania per presentare la serata, il Poiana che fa l’inquietante calzandosi il cappuccio
del K-way in testa, Foffo che guarda il cielo, i gruppi spalla che si avvicendano sul
palco, le prime note suonate dagli Elii, il susseguirsi di bella musica che dal palco
entra nelle giovani orecchie e nei giovani corpi degli astanti, le teste bagnate, i
giubbotti e le maglie umidicce, le facce sorridenti, i corti circuiti, tante voci
all’unsono che danno vita alla versione Karaoke di “El Pube”, Faso e Christian che
improvvisano un assolo, Betty che si fa riprendere da Elio perché dice con sincerità
che l’audio si sente così così mentre la risposta esatta era “Sì, si sente bene”.
Tu sei il flash che segnala l’istante in cui è stata scattata una foto, tu sei tutta quella
gente famosa sul palco, tu sei Ike Willis che affascina con la sua voce, tu sei il cane
di peluche che Elio si rigira tra le mani mentre intrattiene con la traduzione di “The
poodle lecture” che l’italo-americano Iko Willisi sta recitando in inglese.
Tu sei Treves che armonicizza “Abitudinario”, tu sei Fabbri che violinizza
“Cassonetto”,tu sei Supergiovane che si scatena sul palco e si rattrista perché alla fine
lo hanno rimproverato per aver rotto due cavi.
Ma soprattutto, Panino day, sei il coro che si leva al termine di Tapparella che porta
sul palco tante tante persone e che coinvolge le voci dei cantanti, dei musicisti, dei
tecnici, dei fonici, dei produttori delle segretarie, degli ammiratori, degli spettatori,
delle fave, di tutti quanti abbiano un motivo per ricordare Paolone al grido di “Forza
Panino!”.
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