Minitour Rispescia-Pontremoli-Rapallo del 4/5/7 agosto 2001 |
a cura di
Betlemme |
Fave Romane in tour!
Approfittando della serie di date che ben coincidevano con il periodo di vacanza dei
più, è stato possibile assistere a tre concerti degli Elii che hanno riservato non poche,
piacevoli sorprese.
Il primo si è tenuto a Rispescia, all’interno della festa di Legambiente; per il
simpatico complessino è stato questo un ritorno, dato che anche l’anno scorso (e per
di più proprio il 4 di agosto…) la cittadina grossetana si era beata delle musichine
eliatiche. La prova è stata davvero superlativa, e questo forse ha colpito soprattutto
quelle persone che avevano notato negli ultimi concerti segni di stanchezza da parte
degli Elii. Sul palco ha regnato sovrano il divertimento, la voglia di ridere,
ovviamente con molta cura della perfezione musicale che da sempre caratterizza le
esecuzioni pubbliche di EelST.
La scaletta del concerto ha visto, accanto a brani classici come Carro, SuperGiovane,
La vendetta del fantasma formaggino, anche capolavori del calibro di Cassonetto, El
Pube, e soprattutto Essere donna oggi, che ha provocato con il suo ritorno la gioia del
pubblico e il quasi svenimento di Duccio (questa è la sua canzone preferita). Degna di
nota l’introduzione a Farmacista, Signor Speziale, con Cesareo nei panni della cliente
“benpensante”, Faso in quelli del farmacista bacchettone e Elio in quelli del tossico;
come anti infiammatorio Faso ha propinato a Cesareo un revolver. Le “dolci” parole
di Cesareo all’indirizzo di Elio sono state “Il budello di tu’ ma’!” in omaggio alla
locale tosca favella.
Un altro omaggio alla musica lirica è stato uno dei capolavori rossiniani, l’aria Largo
al Factotum, dove, se mai ce ne fosse bisogno, si possono apprezzare appieno le
capacità vocali di Elio e la bravura dei musici, in special modo quella di Christian
Meyer alla batteria.
Una menzione a parte merita Uomini col borsello per il suo finale che cita
esplicitamente l’intermezzo musicale di Let it be dei Beatles, con un assolo di
Cesareo semplicemente da urlo.
E infine, a chiudere la serata, Tapparella continua ad esser preferita a Bis.
Insomma, un concerto davvero speciale, che addirittura, rispetto ai due che lo hanno
seguito, non ha sfoggiato tutte le sorprese nascoste nel cilindro degli Elii.
Il concerto di Pontremoli è stato senza dubbio il più bello di questo mini tour. E
questo non solo per la musica e le trovate del simpatico complessino, ma anche per
gli episodi di contorno che hanno visto protagoniste le Fave stesse.
Durante il soundcheck Capitan Doussiaw ha avuto la gratificazione suprema della sua
vita; difatti il buon Comanducci, in assenza della Silvia Bolbo, lo ha investito della
carica di Capo Fava!! In verità non c’è stata nessuna cerimonia con valletti, spada e
cuscino di raso per inginocchiarsi… diciamo che è bastato un inequivocabile
movimento del dito indice di Comanducci per fare scattare sugli attenti il Capo e
renderlo pronto per l’ardito compito.
Il soundcheck è stato davvero molto bello, non fosse altro per l’accenno che gli Elii
hanno fatto di I want you (she’s so heavy), una delle canzoni più belle e purtroppo
meno ricordate dei Beatles. E ancora, la disperazione di Christian Meyer che provava
a far seguire a Mangoni il tempo di una canzone di sottofondo alla batteria; per la
cronaca l’impresa non è riuscita troppo bene.
Intanto… vuoi la soddisfazione del Capo che camminava oramai a due metri da terra
per la felicità, vuoi l’euforia di quella parte di Fave che aveva visto Arzelato di
Pontremoli e ne snocciolava dogmi fino al vomito; serpeggiava la voglia di lasciare
sulla serata un segno indelebile. E, durante il concerto, questa volontà ha preso forma.
Ma andiamo con ordine. La scaletta del concerto, rispetto alla serata precedente, ha
visto solo l’eliminazione di Essere donna oggi (e qui Duccio è sceso di una buona
metrata) mentre per il resto è rimasta invariata. Troppo invariata! Per cui, alle prime
note di Caro 2000 è scattata la “rivolta” delle Fave Romane, consistita nel dare le
spalle al palco durante l’esecuzione del brano. Il moto è riuscito abbastanza bene,
anche se: I° il Capo ha coraggiosamente continuato a guardare il palco, pur
concedendo appoggio morale; II° nessuno degli Elii ha notato la protesta. Insomma,
un’iniezione di fiducia.
Il momento più alto del concerto è stata l’esecuzione di Cara ti amo, con Elio che
urlava “VAFFANCULO!!” a quasi tutte le proposte di Tanica… pardon, di
Carambola. Il tutto ignorando che a dieci metri in linea d’aria dal luogo del concerto
sorgeva un convento di suore!! Tutto molto bello davvero.
Nell’esibizione di Signor Speziale l’anti infiammatorio è stato stavolta un nastro
adesivo nero che Cesareo attaccava sul camice e sulla fronte di Faso mentre questi
insultava Elio hooligano.
Una bellissima sorpresa è stata l’esibizione di Mangoni al pianoforte; l’esimio
maestro ha interpretato con rara delicatezza di esecuzione la serenata “al chiaro di
luna” di Ludwig Van Beethoven (dico davvero!!!!). Alla fine della performance Elio
ha annunciato la prossima uscita di un cd contenente le più belle opere classiche per
pianoforte suonate da Mangoni stesso, acclamato dal pubblico di Pontremoli come il
nuovo Arturo Benedetti Michelangeli.
Il concerto è poi continuato con Né carne né pesce, El Pube e Supergiovane; durante
quest’ultima canzone Elio-Catoblepa si è al solito sfilato dai piedi le sue Tepa, ma
invece di poggiarle delicatamente accanto allo sconsolato Mangoni-SG, le ha lasciate
cadere sulla pancia del povero protettore dei giovani, con conseguenti spasmi
muscolari dell’oramai attempato architetto-super eroe.
La bellissima serata si è conclusa poi con Largo al Factotum, sempre magistralmente
eseguita, e Tapparella che al solito ha suscitato una vivissima partecipazione del
pubblico.
Da notare qui il nuovo nome dato a Jantoman; INUMATO!! Commento del Janto nel
backstage: “Sempre meglio che esser chiamato baccalà!”.
Il concerto di Rapallo, tenutosi su di una chiatta ancorata al porto e sotto un cielo che
nulla prometteva di buono ma bellissimo a vedersi, ha visto principalmente il
trionfante ritorno in scaletta de La terra dei cachi, eseguita al posto di Caro 2000.
Insomma, la civile protesta che quelle poche e sparute Fave avevano sceneggiato due
giorni prima alla fine ha avuto il suo effetto, gonfiando di soddisfazione i suoi artefici
in maniera del tutto immotivata, dato che, insomma, siamo dovuti andare dietro le
quinte a Pontremoli per avvisarli di quel che avevamo fatto. Comunque, vuoi mettere
la figata di aver contribuito in maniera così incisiva (!!) allo svolgimento di un
concerto??
L’esibizione del simpatico complessino si è svolta all’insegna di quella totale
guasconeria che aveva accompagnato i due precedenti concerti. Elio ha finalmente
presentato al pubblico in maniera esauriente il suo nuovo tastierista centrale, Renato
Carambola, 16 anni compiuti quattro giorni prima, il quale, alzandosi per ricevere
l’applauso generale, da bravo teen-ager ha accennato il motivo principale della
canzone Dammi tre parole di Valeria Rossi. Con una punta di malignità, Elio ha poi
riferito che il vecchio tastierista Rocko Tanica si trovava in quel momento lì vicino, a
Portofino, intento a deliziare il suo pubblico da piano-bar.
Come a Pontremoli, di nuovo il pubblico ha potuto deliziarsi con le dolci note
suonate dal Mo. Luca Mangoni, impegnato questa volta in una difficilissima fuga di
bachiana memoria eseguita con rara perfezione tecnica, anche se alcuni si sono
chiesti cosa ci facesse Carambola accucciato alle sue spalle con le mani
misteriosamente impegnate su una tastiera nascosta…
Durante Signor Speziale, sempre diretta dal maestro Mangoni, un’inviperita cliente-
Cesareo, nel rimbeccare le rivendicazioni di rispetto avanzate dal tossico-Elio, si è
lasciata sfuggire con la sua vocina di fanciulla un flebilissimo “Che stronzo!”.
Da notare l’esecuzione di La visione; così come i concerti dei giorni precedenti, alla
fine del brano Elio ha presentato i suoi ragazzi che, man mano che venivano
nominati, smettevano di suonare. L’ultimo è stato Faso che ha sfilato il jack dal suo
basso e ha cominciato a percuoterlo sulla lingua, creando effetti sonori davvero
caratteristici anche se il jack, spesso, suonava da solo… Carambola aveva sempre la
mani sulla tastiera, ma tutti ovviamente hanno creduto ad una magia.
Infine, come sempre, Largo al factotum e Tapparella.
Tre concertini di Elio in quattro giorni!! Figata, ragazzi. Soprattutto perché nessuno
di noi ha sofferto di overdose eliatiche ed anzi avrebbe costretto il simpatico
complessino ad un’estate passata a lavorare, cantare, montare e smontare palchi. Ma
credo che se lo avessimo proposto ci avrebbero sparato con i mortai, per cui ci si è
accontentati.
- Le foto del concerto di Rapallo
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