le Fave Etrusche a Cordialmente!!

Elena
a cura di Elena

7 novembre, 2000

Brrrr, amici, che freddo che fa in questa ridente penisola!!!
Sono da poco ritornata all'ovile dopo una bella esperienza in quel di Radio Deejay, dove proprio ieri sera ho potuto assistere ad una bella puntata di Cordialmente.
Non credo che mi sia sembrata bella solo perché ero lì dal vivo e quindi valutavo con minor occhio critico la performance del complessino giusto perché ne ero più coinvolta. Credo di non sbagliarmi nel dire che mi sono piaciuti perché erano in palla (come ha anche ammesso felice Rocco) e perché avevano un sacco di belle rubrichine oltre che dei fantastici spunti nati lì per lì, come l'interpretazione di Marina del Grande Fratello, con la quale Faso ci ha deliziato in più momenti della serata.
Guardate, se mi toglievo la cuffia e provavo ad ascoltare Faso così come parlava davvero... bene, non sentivo nulla.
Parlava pianissimo e tutto appiccicato al microfono ed era veramente molto divertente sia da ascoltare che da osservare. Quando abbiamo realizzato chi stava imitando ci siamo schiantati dalle risate.
Ma andiamo con ordine.
La mattina ci chiama la Silvia, chiedendo "Ma venite?" visto che la tempesta imperversava sulla penisola e la linea ferroviaria di Genova (città dalla quale dovevamo passare col treno) era parzialmente interrotta perché invasa dai disastri provocati dal mare.
Vabbè, noi andiamo lo stesso.
Arrivati a Milano ci sistemiamo e poi, dopo una parca cena, era quasi ora di presentarci alla radio e così ci avviamo.
In Corso Sempione non c'erano trans, benché l'omino delle informazioni ci avesse avvertiti che quella era la zona dei travestiti («Mi scusi, ci potrebbe dare qualche indirizzo di alberghi piuttosto economici nella zona della fiera?» «Ah, sì. Però non so dirvi quali sono quelli più tranquilli, visto che quella è la zona dei travestiti». Lo sapevamo).
Dicevo: in Corso Sempione non c'erano trans. Solo qualche cacata di cane che io non ho mancato di pestare. Poi mi si chiede perché ho fortuna.
Tranquilli, non ho insozzato lo studiolo di Linus. Del resto come avrei potuto, visto che la cacca l'ho pestata al ritorno da via Massena all'albergo?
Insomma, all'ora stabilita suono il campanello della radio e ci fanno salire. Una volta dentro veniamo accolti calorosamente dalla Silvia (quella della radio) e poi compare la Bolbo che ci bacia e abbraccia.
E infine spunta anche Rocco da dentro lo studio giallo (eh sì, avevano cambiato studio).
Rocco ci viene incontro con un sonoro " Benvenuti".
Dopo i consueti saluti di rito appare anche Faso che però si eclissa subito per poi tornare a salutarci in un secondo tempo. E arriva anche Elio, di superfuria con dei foglietti in mano che deve subito consegnare a Linus, posizionato in disparty a scrivere delle cosette.
Noi rimaniamo un po' lì, con la Bolbo, che ci consiglia di affacciarci ad un vetro di un altro studio.
Dietro una serie di finestre intravediamo il profilo greco di Mangoni che, con le cuffie e lo sguardo fisso davanti a sé, sta provando il Karaoke.
Sentendosi osservato, l'architetto si volta verso di noi e ci sorride capendo che stava offrendo un bello spettacolo.
La Bolbo ci dice come dobbiamo comportarci: silenzio, niente fumo e niente cellulari.
Cordialmente inizia con noi fuori dello studio perché possiamo entrare solo dopo il secondo stacco musicale. Però noi ascoltiamo tutto dall'esterno ed è già bello sentire la sonora risata di Farolfi che aveva lasciato la porta aperta verso di noi aperta; non riuscendo a trattenersi dopo un'esilarante battuta di Faso su Cristina del GF (Sembra che Cristina, quando arriva Pietro, è un po' bagnina), Farolfi esplode e coinvolge già assai tutti gli astanti accorsi per la trasmissione. Oltre a noi tre fave (io, Giacomo e Barbara), erano presenti due infiltrati che venivano da lontano apposta e anche due amici di Farolfi.
Nell'atrio di radio Deejay continuano a giungerci le voci della trasmissione e ricordo quella di Elio che legge gli avvisi lasciati dalla Bolbo; apprezziamo tutti la tecnica Wanna Marchi utilizzata dal cantante per comunicare il numero verde del fave club: 03.48.51.71.394. Come si chiede Linus in un secondo momento: "Ma 03, di quale città è il prefisso telefonico?".
Arriva il momento di entrare e noi ci sistemiamo in una lunga panca alle spalle di Cesareo e Faso.
Elio realizza che siamo tutti dentro e, non appena intravede i cioccolatini che gli amici di Farolfi avevano portato, si gira verso di noi e fa: "Forza, forza, tirate fuori tutto quello che avete portato".
E menomale che non ci eravamo andati a mani vuote!
Così offriamo il buccellato di Lucca (un dolcetto con l'uva secca) sul quale Mangoni si butta a pesce proprio senza alcun ritegno, si riempie la bocca e bofonchia che "Oggi non ho mangiato niente". Mah.
Poi consegno la grappa della nonna, una roba superpotente che Rocco gradisce molto, ma che Linus allontana gentilmente da sé. Siccome sull'etichetta c'è scritto "Grappa di Strettoia" (perché la fa la mia nonna che abita in quel paese). Rocco mi chiede se "Strettoia" è un aroma. Quando poi gli dico che è il paese dove è nato il mio babbo, allora incomincia a dire "Ah, bella una grappa aromatizzata ad un concetto... c'è la grappa alla fragola che è aromatizzata ad un gusto e poi questa che è aromatizzata al concetto di Strettoia".
Come non dargli ragione?
E poi ancora tiriamo fuori dai nostri fardelli i biscottini senesi, i chicchi gommoso/caramellosi espressamente comprati per Cesareo (che eclissa subito nelle capaci tasche del suo giubbottino), la Hoha hola con etichetta modificata per far contenta la Bolbo che non manca mai di recitarci la filastrocchina "Voglio una hoha hola hon la hannuccia horta horta".
E' molto bello vedere Rocco che, dopo circa un'ora di trasmissione, si mette a fissare l'etichetta della Hoha hola con sguardo stranito e poi, finalmente, dimostra di aver capito che era tutto uno scherzo! Eh! Se ci cascano loro in questi scherzetti... in che mondo viviamo? Tenta anche di giustificare la sua poca celerità nell'elaborare il concetto mentale di "etichetta modificata" dicendo: "Credevo che fosse una di quelle prodotte in Grecia, con etichetta greca o cose così".
Sì sì sssì.
Comunque una scena indimenticabile è quella di Cesareo che apre la Hoha hola.
Senza pensare che l'avevamo appena sbombacciata nel tragitto per giungere lì, svita il tappo. Ora: di solito che succede in questi casi? Che tutta la Coca cola spruzza da tutte le parti. Ma questa, non dimenticatevi, era la Hoha hola e quindi, invece di spruzzare da tutte le parti, trova sul suo tragitto Mangoni e lo distrugge.
Mangoni, tutto elegantemente vestito con giacca e cravatta, viene completamente annaffiato e incomincia a snocciolare una serie di improperi e parolacce che nemmeno se mi ci impegno seriamente mi vengono fuori con quella velocità: "Maporcaputtanamaialatroiacazzoculochecazzo-mastaiattentoecchecazzo-porcaputtanamacche... maiala... porcaputtana... cazzo" e alla fine se ne va disgustato e un pochettino adirato per l'avvenuto, mentre Cesareo cerca di giustificarsi dicendo che lui ha solo svitato il tappo e prova a fermare la bibita orientandola verso di noi (grazie tante); tutto avviene mentre un Linus impotente di fronte alla dirompente forza dell'accaduto guarda il pavimento dello studio tutto schifosamente sporcato, appiccicoso e scivoloso e non dice nulla, scuote solo la testa dispiaciuto, mugolando un "Ma noooo" quasi impercettibile.
Mangoni torna con una pataccona acquosa sulla camicia celeste e poi, forse l'avete sentito, Faso decide di avvisare il pubblico a casa con un "Casa EelST speciale macchie di Mangoni", durante il quale inizia a narrare le avventure delle scarpe oliate di Mangoni e della camicia cocacolosa.
Peccato che non sia successo in diretta, sennò vi sentivate male dalle risate.
In quel momento andava una canzone. Vabbè, dai, c'ero io a testimoniare.
Abbiamo anche avuto la fortuna di assistere per la prima volta nella storia del programma, all'impiego del simpatometro interno, attivato dal buon Farolfi per richiamare gli Elii che stavano introducendo un paio di battutine così così, come commento al racconto delle fave Romina e Anna, al telefono per la canzone a richiesta.
Per le FR che conoscono il DE MERDA, bene, sappiate che l'ho consegnato e brevemente illustrato sia a Elione che a Faso. Poi però ho visto che se lo portava via Cesareo.
Elio ha molto gradito le incisioni e i bassorilievi illustrati nel librino.
Insomma, è stata proprio una bella serata. Ci siamo fatti delle grasse risate e forse ci avrete anche sentito ridere, visto che eravamo praticamente nel microfono.
Non è mancato quasi niente, ci sono stati anche il Patcrino (accompagnato da una bella mimica di Faso, subito sottomesso al volere del padrone) e Rio, personaggio dall'aspetto esteriore del tutto simile a Elio.
Ho scoperto che Cesareo fa l'effetto vento live quando aprono il portello dell'astronave e che Faso fa live Giudecca. E poi Marina, che prima vi accennavo, è stata una grande rivelazione, per altro anche molto apprezzata da Linus che l'abbiamo visto più volte fare dei cenni a faso affinché riproponesse la tipa.
E che dire di Rocco che aveva delle pubblicità bellissime e delle barzellette di Crispina molto affascinanti? Dovevate vedere come rideva Elio per la barzelletta dei due etti di fesa (Una signora va al Ministero della Difesa: "Buongiorno, vorrei due etti di fesa" e il ministro: "No, guardi, c'è un equivoco" e la signora:"Perché? Di che cosa vi occupate, qui?" e il Ministro "Di fesa" e la signora:"E allora me la dia" e il Ministro:" Ho fatto due etti e mezzo. Lascio?"). Era troppo bello.
Cesareo si voltava tutte le volte che dicevano qualcosa di formidabile, così ci coinvolgeva di più. E anche Linus abbiamo visto che guardava le nostre reazioni... che bello! E poi c'era anche Rocco che, di tanto in tanto, ci osservava ridere .... insomma, si stava proprio benone.
Come dimenticare le risate di Faso per l'interpretazione di Elio della canzone "Io sono felice", mandata in onda proprio a mezzanotte e tre? Ride molto, il Faso, per le rime "Io sono Gimondi, con gli occhi rotondi, la testa quadrata, la bici scassata", un po' accozzate, ma cariche di un grande effetto simpatia.
E arriva l'ora della fine della trasmissione, allietata da un bel karaoke, in lingua inglese che aggiunge divertimento al divertimento.
Meraviglioso vedere Elio che intima a Mangoni di andare piano perché lui tiene il tempo a modo suo e inevitabilmente anticipa qualcosa.
La canzone riporta inevitabilmente alla memoria le belle percussioni vocali di Feiez e, mentre scorrono le note, Faso torna a farsi sentire imitando il cantante Elio e, con la voce piena e le mani protese un atteggiamento un po' grifato, canta "A volte lui se ne va via" e ridacchia tra sé.
Vabbè, l'ora è arrivata davvero e così usciamo dallo studio e ci complimentiamo con tutti, portando i nostri più sinceri auguri a Mangoni per il grande passo. E poi stiamo ancora un po' sotto la radio con Mangoni e Rocco che parlano di matrimonio, mentre Faso ci indica la borsa da architetto dell'architetto che volge in uno stato pietoso e dice che sembra quella dei medici dell'800... "Non ce la vedete attaccata ad un cavallo e lui che estrae le medicine da lì dentro?".
In effetti....
Bene, è davvero l'ora dei saluti definitivi e ci incamminiamo soli soletti per corso Sempione diretti all'albergo.

Io trovo una ciottina di cane per terra, la pesto e torno ad imboccare la strada della mia consuetudine quotidiana.
 

 

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(Le Fave Etrusche con Linus a Radio DeeJay)

 

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